Questo piccolo borgo del Lazio vicino Roma è un gioiello da non perdere, lo conosci? (blitzquotidiano.it)
Tra Roma e Napoli, lungo uno dei tratti più affascinanti della costa tirrenica, c’è un borgo in cui ogni angolo racconta una storia e ogni tramonto è unico. È una meta che, nonostante la sua bellezza, riesce ancora a sorprendere chi la visita per la prima volta.
Stiamo parlando di un borgo che, pur non essendo tra le mete più pubblicizzate, sta rapidamente scalando le classifiche delle destinazioni più richieste del Centro Italia. Si tratta di Gaeta, località laziale che coniuga autenticità e paesaggi spettacolari, diventando una scelta sempre più frequente per weekend brevi, vacanze estive o fughe fuori stagione.
Un’identità forte tra storia, fede e mare cristallino
Gaeta non è solo una cartolina: è una città viva, con un passato che ha lasciato segni visibili in ogni angolo del centro storico. Un tempo repubblica marinara, oggi conserva intatta la sua struttura medievale, stretta tra mura antiche, fortificazioni e un dedalo di vicoli che raccontano secoli di storia.
Nel cuore della città vecchia si staglia il Castello Angioino-Aragonese, un’imponente struttura militare affacciata sul mare. La sua posizione strategica, usata per secoli a fini difensivi, oggi regala una vista unica sul golfo. Da lì lo sguardo abbraccia tutto il borgo e la costa, in un colpo d’occhio che chiarisce subito perché questo luogo stia vivendo un momento di grande riscoperta.
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Non mancano i riferimenti culturali: Gaeta è citata persino da Dante nel XXVI canto dell’Inferno, dove Ulisse racconta di essere stato trattenuto da Circe proprio in questa zona. È da qui che nasce l’appellativo di “Riviera di Ulisse”, con cui oggi si identifica questo tratto di costa del Lazio.
Un centro storico autentico, lontano dal turismo di massa
Passeggiare nel centro di Gaeta è come entrare in un altro tempo. Le botteghe, le piazzette, le chiese e le case addossate l’una all’altra parlano di una quotidianità che scorre lenta, lontana dai ritmi frenetici delle grandi città. Qui la parola chiave è autenticità.
Tra i luoghi simbolo da visitare, spiccano la Chiesa dell’Annunziata, custode di codici miniati preziosi, e quella di San Giovanni a Mare, uno degli edifici religiosi più antichi della città. Ma è tutto il contesto urbano a essere il vero protagonista: ogni scorcio racconta qualcosa, ogni curva rivela un dettaglio architettonico o paesaggistico.
Non a caso, Gaeta è conosciuta anche come la “città delle cento chiese”, a testimonianza di un legame profondo con la fede, la spiritualità e l’arte sacra.
La Montagna Spaccata tra natura, mistero e leggenda
Tra le attrazioni naturali più suggestive della zona, la Montagna Spaccata è una tappa obbligata per chiunque visiti Gaeta. Situata nel Parco Regionale di Monte Orlando, si tratta di una fenditura nella roccia calcarea che, secondo la leggenda, si aprì al momento della morte di Cristo.
Uno dei racconti popolari più noti è quello del marinaio turco, che non credeva al miracolo e fu punito: avrebbe lasciato l’impronta delle sue dita nella pietra mentre cercava di salvarsi dalla caduta. Ancora oggi, quelle impronte sono visibili, diventando una delle attrazioni più fotografate della zona.
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Ma la Montagna Spaccata non è solo mito. Il panorama che si gode da lì è mozzafiato, e il sentiero che porta alla Grotta del Turco scende verso il mare, regalando scorci unici. È un perfetto equilibrio tra spiritualità, avventura e bellezza naturale.
Dieci chilometri di spiagge da scoprire
Uno dei motivi principali per cui Gaeta sta guadagnando popolarità è il suo mare. Il litorale si estende per circa 10 chilometri e alterna lunghe spiagge sabbiose a calette più riservate. L’acqua è cristallina, spesso premiata con la Bandiera Blu, e le spiagge sono accessibili sia per chi cerca stabilimenti attrezzati sia per chi preferisce tratti liberi immersi nella natura.
Tra le più note ci sono la Spiaggia di Serapo, ideale per famiglie e sportivi, e quella dell’Arenauta, più selvaggia e amata da chi cerca tranquillità. Alcune baie, raggiungibili solo a piedi o in barca, rendono l’esperienza ancora più esclusiva.
Anche fuori stagione, il mare di Gaeta offre scorci che restano impressi. I tramonti, in particolare, sono uno dei tratti distintivi di questa località: il sole che cala dietro le colline e si riflette sul mare è un rituale quotidiano che non smette di affascinare.
Cosa mangiare
Gaeta è anche un punto di riferimento per chi ama la cucina mediterranea. Il piatto simbolo? La tiella, una torta salata ripiena di polpo, scarola, alici o altri ingredienti locali, nata come pasto dei pescatori e diventata oggi una specialità identitaria.
Ma non è l’unico motivo per sedersi a tavola: i prodotti del mare, le verdure di stagione e l’olio d’oliva locale rendono ogni pasto un’esperienza. La cucina qui è semplice ma autentica, senza forzature, e si basa su ricette tramandate di generazione in generazione.
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Non mancano i mercati rionali e le trattorie storiche, in cui è possibile vivere un’esperienza gastronomica lontana dal turismo standardizzato e più vicina alle abitudini locali.
Un turismo sostenibile che guarda al futuro
Uno degli aspetti più apprezzati da chi scopre Gaeta è la sua gestione sostenibile del turismo. Pur essendo in crescita, il flusso di visitatori non ha ancora stravolto l’identità del borgo. Le strutture ricettive sono spesso a conduzione familiare, i servizi sono integrati nel tessuto urbano, e molte delle iniziative culturali coinvolgono direttamente i residenti.
L’amministrazione locale, insieme a operatori del settore, sta puntando su un modello turistico lento e consapevole, che valorizzi le risorse esistenti senza comprometterne l’integrità. E il risultato è evidente: il visitatore si sente parte di un contesto autentico, non di una “vetrina” artificiale.
