Bicarbonato come “doping” fai da te? Medico della Federnuoto: “E’ inutile”

Pubblicato il 14 Settembre 2012 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA
Alessia Filippi (LaPresse)

ROMA – “Anch’io prendevo le pasticche di bicarbonato”. Alessia Filippi si è detta “sconvolta” per la vicenda della nuotatrice 14enne finita in coma dopo aver ingerito 20 cucchiaini di bicarbonato. Poi la campionessa di nuoto ha ammesso di averne fatto uso, ma solo sotto il controllo di un medico. Marco Bonifazi, medico della nazionale e presidente della Commissione medica della Federnuoto, l’ha subito smentita: “Il bicarbonato non ha effetti sulle prestazioni, è inutile. Non so dove la Filippi abbia preso le pastiglie, sicuramente non in Nazionale”.

La Filippi ha dichiarato:

“Sono sconvolta dalla notizia. Spero non sia stato il bicarbonato a mandarla in coma, ma se è stato quello fa pensare a una bravata da ragazzina. Esistono pasticche di bicarbonato minuscole che si prendono contro l’acido lattico, ma solo sotto controllo medico. Le prendevo anni fa prima delle gare. Ma a 14 anni non ha senso, è troppo presto. Escluderei che sia stato un medico a prescriverle il bicarbonato”.

Secondo la campionessa di nuoto dietro a questo presunto e maldestro tentativo di “doping” fai da te, se così potesse essere chiamato, dipende dalle pressioni che si ricevono:

“Ormai la competizione è già molto accesa anche a quell’età, non esiste più lo sport come divertimento. I genitori dovrebbero spiegare ai loro figli come ci si comporta. Non si scherza con queste cose. Ma forse dipende anche dal boom del nuoto che abbiamo creato noi negli ultimi anni con le nostre vittorie: ora tutti vanno su internet, leggono e pensano di imitarci”.

Bonifazi dal Corriere della Sera ha smentito che i medici prescrivano tali pillole ed ha dichiarato:

“Non so dove la Filippi abbia preso le pastiglie, sicuramente non in Nazionale. E’ una sciocchezza pensare che il bicarbonato tamponi l’acido lattico in gara. Se ne parlava negli anni 80, erano stati pubblicati degli articoli, ma alla fine si è constatato che si trattava di una tesi non confermata anche perché bisogna tenere conto delle controindicazioni: vomito, diarrea, crampi. In allenamento, poi, non serve a nulla. È un intervento rivolto a modificare le condizioni dell’organismo ed è quindi da evitare. In ogni caso va detto fermamente che sarebbe gravissimo se qualcuno avesse somministrato a una ragazzina del bicarbonato o qualsiasi altra sostanza”.