Calcio, Serie A: analisi sul momento del Chievo

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

Riportiamo un’interessante analisi de “L’Arena.it” sul delicato momento del Chievo Verona.

A leggere la classifica non si direbbe, eppure il bel Chievo di inizio campionato è in frenata prolungata: un solo punto in tre partite. E hai un bel raccontare delle opportunità gettate col Cagliari e degli applausi raccolti a Milano.
Perché il gioco è bello soprattutto quando i conti tornano.
«Ma bisogna stare tranquilli», sorride Mariano Bogliacino dai prati dello Sporting Center di Peschiera. «la squadra c’è e gioca bene. Ovvio che col Cesena sarà il caso di tornare anche a fare risultato».
Il sole scalda ancora, il cielo è bello pulito. Quasi normale pensare positivo. E ribadire la qualità della formula Pioli: «In casa facciamo un po’ più fatica, si è visto. Sarà il caso di tornare a vincere come col Catania. Ma anche con il Cagliari, nell’ultima al Bentegodi, avevamo giocato bene. Il Chievo non è in difficoltà. La ricetta? Semplice: lavorare sodo durante la settimana e stare attenti, domenica dopo domenica, alla prova del campo. Anche a questo Cesena, certo, che sa ripartire bene, con giocatori velocissimi. E che sa come colpire».
Insomma, l’idea è quella di tornare a far classifica e continuare a convincere.
Posto che il campionato, oggi più di ieri, denuncia un formidabile equilibrio e le sorprese sembrano ripetersi di giornata in giornata: «In effetti il torneo appare davvero molto livellato e ogni partita è diversa dall’altra. Se non si gioca con l’atteggiamento giusto si rischia parecchio».
Per fortuna che Pioli ha tanti titolari per ogni reparto, dalla vecchia guardia alla nutrita – e qualificata – schiera di stranieri arrivati in estate per rimpolpare l’organico e ridare ossigeno alle ambizioni.
Tra l’altro il centrocampo, più degli altri reparti, sembra proprio quello destinato a creare maggiori imbarazzi al tecnico gialloblù.
Basta scorrere la lista: Marcolini, Rigoni, Bentivoglio, Constant, Guana, lo stesso Bogliacino. Qualità e quantità al servizio del Chievo: «Abbiamo veramente un bel gruppo», conferma l’uruguaiano, «e il bello è che giochi l’uno o subentri l’altro non c’è molta differenza. Voglio dire che non ci sono fenomeni e che tutti giochiamo per raggiungere il medesimo obiettivo, quello della squadra. Umili e compatti». Di testa e di cuore.
È la solita storia. Banale ma genuina. Un classico da Chievo. Così come la necessità di combattere settimana dopo settimana per conservare il posto da titolare: «Sono contento di come sono andato finora», valuta Bogliacino, «ma so che posso dare molto di più a questa squadra. E sto lavorando per questo».
Magari sacrificando anche una quota di estro per alzare il muro scaligero, come accaduto sabato a San Siro: «In effetti», ammette lui, «a Milano ho rubato qualche pallone in più del solito. Peccato che non sia bastato. Ma a San Siro abbiamo dimostrato di esserci, tenendo bene palla, proponendoci con continuità».
Di più, visto che in assoluto «il Chievo che nasce è un bel Chievo, che gioca bene al calcio, da grande squadra».
E non rinuncia a proporre giocatori di indubbia prospettiva: «Constant? È vero, gioca alla grande», ammette Bogliacino. «Speriamo che continui sempre così».
Il neo per i gialloblù è sempre quello rappresentato dall’unico punto raccolto nelle ultime tre partite: «Domenica, lo ripeto, non possiamo sbagliare. Il Cesena ha finora dimostrato di essere all’altezza della categoria, ma noi non possiamo regalare più niente», avverte Bogliacino. «Giocheremo come se dovessimo sfidare la capolista, attenti, aggressivi e concentrati. In testa abbiamo un’idea fissa».