Matrimonio fra titani: la Exor degli Agnelli e News Corp. di Murdoch vogliono la Formula 1

Pubblicato il 4 Maggio 2011 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

Rupert Murdoch

TORINO – La famiglia Agnelli intende allearsi con Murdoch per sfilare il controllo della Formula 1 dalle grinfie dell’eccentrico e dispotico Bernie Ecclestone. Quella che si sta profilando non è solo una joint-venture, o una semplice impresa industrial-finanziaria. Sarebbe un matrimonio fra titani, un cartello fra regnanti incoronati da patrimoni da favola. Costituirebbe la legittimazione pubblica che i rampolli hanno finalmente assunto il potere: sono stati infatti John Elkann e James Murdoch ad annunciare il consorzio che proverà a mettere le mani sul circus più famoso del mondo. L’obiettivo è quello di elaborare un piano per lo sviluppo della F1 nei prossimi decenni, coinvolgendo investitori che finora si sono tenuti a margine. Il nome più più in vista è ovviamente quello di Carlos Slim, l’uomo più ricco del mondo, il magnate messicano di origini libanesi padrone delle telecomunicazioni in Sudamerica, già sponsor della scuderia Sauber e del pilota Sergio Perez. Gli altri partner verrebbero reclutati tra i miliardari dei nuovi Paesi emergenti, dall’India alla Cina, dal Golfo Persico al Sud America.

Attualmente il controllo della società che gestisce la Formula 1, che è titolare del marchio e sfrutta i diritti commerciali, è in mano dal 2006 ai fondi londinesi Cvc, con Ecclestone che ha conservato interessi di minoranza e che riveste la carica di amministratore delegato nonché dominus indiscusso nella guida operativa del circuito. Recentemente Ecclestone ha affermato che i diritti televisivi della Formula 1 valgono 6-7 miliardi di dollari. Ed è proprio il binomio auto-tv che interessa i nuovi compratori. Nel 2013 scade nel Regno Unito l’esclusiva della trasmissione in chiaro sulla Bbc. News Corporation di Murdoch persegue ovviamente l’obiettivo di assicurare l’evento alle sole tv satellitare a pagamento di cui è indiscusso leader. Exor dal canto suo dispone di 1,3 miliardi da investire. A fine 2012 andrà in pensione il pomposo Patto della Concordia, l’accordo stipulato a Parigi tra i costruttori, la Federazione e Ecclestone per spartirsi la ricca torta dei diritti televisivi. Alle squadre va una fetta annuale di 320 milioni di euro, su un bilancio di oltre 700. Un altro 30 per cento è destinato alla Fia in quanto organizzatore e arbitro, mentre il resto rimane delle mani di Ecclestone.

Ma Exor, che ha nella sua disponibilità il marchio Ferrari, sicuramente il più prestigioso della storia della Formula 1, può contemporaneamente controllare la scuderia e il campionato? Il conflitto di interessi, non solo sportivo, è evidente: una soluzione potrebbe essere il sacrificio della Ferrari. In questo contesto assumono un altro rilievo le voci che davano per possibile la vendita in Borsa dell’azienda guidata da Luca di Montezemolo. Secondo Dagospia, dietro l’iniziativa ci sarebbe la mano di Marchionne, che punterebbe a versare sui bilanci Chrysler il ricavato della vendita.

La notizia della costituzione di un consorzio è stata divulgata martedì 3 maggioda Exor e News Corp in quanto da oggi (martedì) cominceranno le consultazioni con i team. Ecclestone, che finora aveva sempre respinto come “stupidaggini” le voci che davano la sua creatura in procinto di essere scalata, deve ammettere che a ottant’anni “è abbastanza vecchio per andare in pensione”. La Cvc, riporta il quotidiano inglese The Guardian, ha confermato il “friendly approach” del consorzio Exor-News Corp.