Inter, Chivu dopo il cazzotto a Marco Rossi: “Sono un uomo di merda”. E incassa 4 turni di stop

Pubblicato il 4 Febbraio 2011 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA

Cristian Chivu

BARI – “Chiedo scusa, sono un uomo di merda”. Il calciatore dell’Inter Cristian Chivu è un uomo distrutto dopo il brutto episodio di cui si è reso protagonista a Bari. L’autoaccusa, però, non convince il giudice sportivo che, viste le immagini, decide per 4 giornate di stop. Ricorso dell’Inter? Per ora dalla società fanno sapere che ci stanno pensando.

Il difensore rumeno, a caldo dopo il cazzotto,  non aveva cercato  alibi e si è cosparso il capo di cenere davanti alle telecamere di SkySport: “Difficile spiegare perché ho perso l’attimo di lucidità, sono qua per chiedere scusa a Marco soprattutto, con il briciolo di dignità che mi è rimasto, voglio chiedere scusa, perché mi dispiace per quello che ho fatto, sono un uomo di merda, mi sento male, è una cosa che non ho mai fatto e voglio chiedere scusa a tutti quelli che seguono il calcio, e voglio chiedere scusa alle due bambine che piangeranno quando lo vedranno in tv”.

Marco Rossi ha accettato abbastanza serenamente le scuse: “Accetto le scuse di Chivu, capisco che, forse, durante la partita possono succedere questi blackout. Però, poteva essere un episodio a nostro favore, con la sua espulsione, con l’Inter in dieci, potevamo fare qualcosa in più. Abbiamo fatto una buona partita e non c’è niente da recriminare. Comunque, accetto le scuse e dobbiamo pensare ad altre cose, queste sono cose che non competono a noi, ci penserà chi di dovere. Materazzi mi ha detto di lasciare stare, di lasciare perdere, che potevo incorrere anche io in un’espulsione, ricordandomi un fatto accaduto a Genova, con la Sampdoria, per un’espulsione ingiusta. Mi ha detto di stare tranquillo e di continuare a giocare e basta’”.

Il gesto di Chivu non è stato visto dall’arbitro: “L’unica attenuante, è che la palla era già lontana – ha proseguito Rossi – eravamo già in uscita e l’arbitro guardava la palla. In area, nè il guardalinee, nè il quarto uomo, nessuno ha guardato. L’unica cosa è questa, perchè dalle immagini è palese”. C’era qualche precedente? “Assolutamente no, ci stavamo marcando, cose che succedono in una partita, niente di che”.

Le scuse di Chivu sono comunque un gesto che non si era mai visto. Forse incalzato da Leonardo o dalla società, o più semplicemente dal buon senso, il difensore rumeno era visibilmente scosso anche subito dopo aver colpito in faccia Rossi. Si prospettano diverse giornate di squalifica in seguito alla prova tv.