Inter-Roma, Destro: “La serata più bella della mia vita”

Pubblicato il 18 Aprile 2013 - 11:43| Aggiornato il 26 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una doppietta che porta la Roma diretta in finale di coppa Italia con la Lazio, dopo due mesi fermo per un infortunio, contro la squadra che tre anni fa lo ha sacrificato sul mercato prima di metterlo davvero alla prova: a Mattia Destro basta e avanza per definire quella di San Siro la serata piu’ bella della sua carriera.

”Penso di si”’, sorride l’attaccante della Roma che dedica i due gol ”alla mia fidanzata (la bomba sexy Ludovica Caramis) e alle persone che mi sono state vicine” o ora aspetta l’inedita finale contro la Lazio, ”una partita spettacolare”.

La Roma ha l’occasione di vincere la sua decima coppa Italia il 26 maggio all’Olimpico, di sera, anche se crea timori per l’ordine pubblico la coincidenza con l’elezione del sindaco nella Capitale.

”Mi fa rabbrividire pensare a un derby come questo giocato di maggio al pomeriggio, non tanto per i giocatori ma per i tifosi: sarebbe andare contro una festa dello sport”, nota Aurelio Andreazzoli, che nell’intervallo ha ribaltato la sua Roma. ”Dovevamo darci una scossa – ha spiegato l’allenatore – E’ entrato Balzaretti e ha dato la svolta alla nostra partita, i primi palloni che ha toccato hanno cambiato l’equilibrio”.

Una prova che aiuta le quotazioni di Andreazzoli, il cui futuro resta pero’ in bilico. ”Mi sono sentito allenatore della Roma da quando la societa’ ha avuto il coraggio di mettermi qui – ha osservato -. Provo grande responsabilita’ ma anche gusto: con il mio staff abbiamo dato ai ragazzi una mano per ritrovare la voglia di partecipare agli allenamenti con gioia, di essere gruppo, di soffrire e gioire insieme. Questo mi fa sentire a tutti gli effetti l’allenatore della Roma”.

Dopo aver fallito un altro traguardo, e’ tutto tranne che saldo anche il suo collega Andrea Stramaccioni. ”Non me ne frega nulla delle voci, sto dando 110% per questa squadra – taglia corto il diretto interessato -. Il 30 giugno il presidente mi dira’ se sono o non sono piu’ l’allenatore dell’Inter, fino a quel giorno potete tirare fuori tutti i nomi che volete…”.

Dopo 50 partite, l’Inter supera quota 30 infortuni (ricadute incluse) e Stramaccioni rivendica che ”al completo e’ stata l’unica a vincere con le prime 4 della classifica”, e che anche da questa sconfitta i suoi giocatori ”sono usciti a testa altissima”.

”Bisogna tenere conto delle condizioni. Abbiamo recuperato Juan Jesus e Alvarez all’ultimo e nel riscaldamento abbiamo perso Cambiasso: cosi’ e’ difficile – ha notato l’allenatore -, i tifosi l’hanno capito e ci hanno sostenuto fino in fondo”. Ma, nostalgici di Jose’ Mourinho, non hanno risparmiato critiche alla societa’.

”Il presidente e la dirigenza stanno lavorando per migliorare l’Inter, per non ripetere gli errori di quest’anno, ma a me – ha concluso Stramaccioni – compete parlare della squadra, non dell’Inter”.