Mancini: “Balotelli futuro del calcio italiano”

Pubblicato il 1 Gennaio 2010 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

Mario Balotelli e Davide Santon

Roberto Mancini, allenatore del Manchester City, analizza la situazione del calcio italiano ed indica Mario Balotelli come uno dei protagonisti presenti e futuri.

« È difficile non parlane bene di Balotelli.

Con me è sempre stato serio poi quando sei giovane qualche errore lo puoi sempre fare. Sta facendo grandi cose a livello tecnico.

Personanalmente posso solo parlarne bene perché ha fatto sempre buone cose e ha avuto anche un bel comportamento.

Certamente in futuro potrà solo migliorare perché la giovane età è dalla sua parte avendo ancora 20 anni.

Balotelli rappresenta il futuro del calcio italiano e potrà essere utile anche alla nazionale di Lippi per il mondiale Sudafrica. Santon? Il problema è restare in alto ma ha tutte le qualità per migliorare».

Roberto Mancini spiega le differenze tra il campionato italiano e la Premier League inglese:

«Il Mancini inglese è uguale a quello italiano, cerco solo di parlare bene la lingua. Nello spogliatoio ora è tutto ok, giorno dopo giorno mi faccio capire meglio e i giocatori mi seguono benissimo.

Ho scelto il Manchester City perché è capitato così, tutto un po’ in fretta. Poi bisogna dire che è un club dal grande futuro e sono finito qui anche perché mi hanno scelto loro.

È certamente una bella sfida soprattutto perché non vincono da tempo. Ho avuto un buon approccio con tutti sin dal primo giorno e anche con Bellamy ho messo da subito le cose in chiaro perché lui è un professionista e avrebbe da subito dato il massimo.

Così ha fatto. Questa è davvero una cosa bella. Le parole di Ferguson su Hughes? Credo che i pensieri vadano rispettati. Ha espresso la sua opinione, poi io ho le mie idee. Gli allenatori sono troppo legati ai risultati.

Giocare durante le festività natalizie? Non lo so se in Italia funzionerebbe perché la gente va in vacanza fuori dalle città. Qui è diverso perché il boxing day è fondamentale.

Paese che vai usanza che trovi. In Inghilterra è bello, si sta bene, si vivono sensazioni che in Italia non si vivono, ma anche in Italia si sta bene. Fare un’esperienza qui è importante».