Calciomercato Milan, Berlusconi chiama Ancelotti: “Se torna è positivo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Maggio 2015 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA
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Ancelotti nella foto LaPresse

MILANO – E’ l’ottavo anniversario della sua doppietta nella finale di Champions ad Atene (e ufficiosamente la vigilia della sua penultima partita sulla panchina del Milan), così Filippo Inzaghi chiede ai giornalisti di essere “morbidi” in conferenza stampa. Ma la mazzata gli arriva da Silvio Berlusconi, uscito allo scoperto confermando di voler affidare la squadra a Carlo Ancelotti. “Sono il primo a diffidare dai ritorni, in passato ne abbiamo avuti e non hanno funzionato, però sono legato a Carletto da una forte amicizia personale”, ha annunciato Berlusconi ritagliando, durante la campagna elettorale in Campania, una parentesi per generare ottimismo nei milanisti: “Carletto avrà anche assistenti molto bravi che lo asseconderanno in questo lavoro. Ha una grande esperienza di grandi squadre con grandi campioni, conosce il mondo del calcio benissimo, tutto sommato sarà un ritorno positivo”.

Non è però ancora il momento degli annunci: “Questo ritorno – ha chiarito Berlusconi – ci sarà solo e soltanto se il Real deciderà di lasciare libero Ancelotti”. Fra un paio di giorni e Ancelotti sarà formalmente libero. Poi Adriano Galliani volerà a Madrid per incontrarlo lunedì sera. Gli presenterà i piani di Berlusconi, che a Napoli ha ribadito di “voler fare del Milan la nazionale del calcio italiano” e, in attesa di trovare “qualcuno che possa fare con il Milan quello che il Qatar fa con il Paris Saint Germain”, è pronto a investire, forte anche di risparmi e plusvalenze attesi da tagli e cessioni (da Alex a Menez). Ibrahimovic, Falcao e Darmian potrebbero essere i nomi giusti per convincere Ancelotti. A Galliani basterà dare un’occhiata al sopracciglio per capire se l’allenatore di Reggiolo ha deciso di prendersi un anno sabbatico o se è pronto a riaprire (con un ingaggio molto inferiore a quello percepito in Spagna) la storia interrotta nel 2009 dopo una collezione di trofei e la sentenza di Berlusconi (“è colpa sua se non abbiamo vinto lo scudetto”) durante una visita di Stato in Egitto. Anche Inzaghi ha incassato il suo editto presidenziale sulle “diverse visioni” nella gestione dei giovani.

“I giovani del Milan li conosco meglio di chiunque, ci ho vinto il Viareggio. I migliori sono quelli del ’98 ma in questo momento sarebbe difficile farli esordire in Serie A, anche in altre squadre”, ha chiarito l’ex attaccante, che debuttò in A ventiduenne dopo una gavetta fra C1 e Serie B, e sul tema potrebbe essere supportato dal maestro Ancelotti, che a Madrid ha convocato solo un paio di volte il sedicenne norvegese Odegaard, uno stipendio da 2 milioni di euro e il soprannome di ‘Messi di ghiaccio’.

“Su molte cose io e il presidente siamo stati d’accordo, su altre no, ma mi ha sempre lasciato lavorare. Ha detto anche cose positive non rimarcate”, ha aggiunto Inzaghi, assicurando di vivere “come al solito” la vigilia della sfida col Torino, con ogni probabilità la sua ultima volta a San Siro sulla panchina rossonera: “Berlusconi ha detto che nessuno è stato esonerato. Ho un altro anno di contratto, se il club non mi dà comunicazioni vado avanti. Quando uno dà tutto, non ha rimpianti”.