Mondiali. Gli italiani senza azzurri tiferanno Argentina, anzi Maradona

Pubblicato il 25 Giugno 2010 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA

Al mondiale non si può non tifare. E l’Italia del pallone, orfana della propria nazionale, ne ha scelta un’altra, l’Argentina. “Vamos Diego, vamos a ganar el mundial”, questo lo slogan smaltita la delusione e la rabbia dopo la sconfitta e l’eliminazione al primo turno degli azzurri di giovedì.

Già è la nazionale sudamericana che sogna di fare lo sgambetto al Brasile superfavorito e bissare il titolo vinto nell’86: ma dietro alla ‘conversione’ dei tifosi italiani non c’è tanto l’ammirazione calcistica per Lionel Messi o la passione per bistecche e tango. Il motivo vero, per non dire unico, si chiama Diego Armando Maradona: il ct della Seleccion è una specie di eroe in patria, ma anche in Italia resta un mito. E non solo ai piedi del Vesuvio, dove ancora prima del fischio d’inizio del torneo iridato già in molti preferivano l’Argentina alla nazionale azzurra.

Adesso che l’Italia torna a casa il cuore batte tutto per l’ex Pibe de oro, che resta comunque il personaggio di questi mondiali. Dai suoi show in panchina in giacca e cravatta ai palleggi sempre da cartolina, passando per le frasi tutt’altro che diplomatiche rivolte a Pele’ o Platini, Diego e’ sempre l’uomo copertina. E così  in Italia sono in aumento i gruppi sul web che sostengono l’ex fuoriclasse. ‘Argentina, io tifo Diego’ è il gruppo che su Facebook ha raccolto in poche ore 1500 persone, ma in tanti affollano anche la sezione ‘Io ai mondiali tifo Argentina’.

”Tifiamo Argentina per il grande Diego – scrivono – per chi ama il giocatore più forte che il mondo del calcio abbia mai avuto”. Del resto anche in Sudafrica, in questa prima parte di mondiale, Maradona ha trovato italiani che facevano il tifo per lui: ‘Diego torna a Napoli’ gli ha urlato dalle tribune a Pretoria un supporter. Insomma il tifo azzurro sembra essersi riconvertito così: del resto, dopo aver gioito dell’esclusione dell’odiata Francia e leccato le ferite per quella altrettanto umiliante degli azzurri, la squadra di Maradona resta la più appetibile, almeno per il popolo della rete.

Decisamente più basse le quotazioni del Brasile, nonostante la numerosa colonia di giocatori che milita nel campionato italiano, mentre appare assolutamente di nicchia, tra le europee rimaste in corsa, il sostegno all’Inghilterra di Fabio Capello. Una nazionale che ha strappato il pass per il rotto della cuffia e che ha al suo interno un grosso spicchio d’Italia (da Tancredi allenatore dei portieri a Franco Baldini): ma non basta per far innamorare il pubblico azzurro. Non scalda troppo i cuori nemmeno la Spagna, mentre parecchi solidarizzano con il Ghana, l’unica africana rimasta in corsa nel primo mondiale nel continente di casa.

Simpatia anche per l’Uruguay, che popola la nutrita colonia delle sudamericane che stanno spopolando ai mondiali. Con i tricolori che non hanno fatto nemmeno in tempo a sventolare dalle finestre gia’ ammainati, e’ il bianco e celeste a fare breccia nei cuori. Ma a farli battere è sempre uno: Diego Maradona. E lui lo ha promesso: “Ho un gruppo di straordinari muchachos a cui voglio regalare il mondiale” dice il campione numero 10. E sa che anche in Italia c’è chi tiferà per lui.