Cricket. Morto D’Oliveira, giocatore simbolo della lotta all’apartheid

Pubblicato il 19 Novembre 2011 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

JOHANNESBURG – E’ morto all’eta’ di 80 anni Basil D’Oliveira, giocatore di cricket che sul finire degli anni Sessanta divenne simbolo della lotta all’apartheid nel mondo dello sport. Si e’ spento in Inghilterra, dove si era trasferito dal Sudafrica all’eta’ di 28 anni (era nato a Citta’ del Capo), perche’ nel suo Paese gli veniva impedito di giocare in quanto non bianco.

Presa la cittadinanza britannica, ha avuto una brillante carriera, vestendo anche la maglia della Nazionale inglese in 44 test internazionali dal 1966 al 1972, mettendosi in luce grazie alle sue qualita’ da ”all rounder” che gli consentivano di eccellere sia come lanciatore che come battitore.

Nel 1968 l’Inghilterra annullo’ una tournee in Sudafrica, in segno di protesta contro il National Party (Np, segregazionista), i cui dirigenti avevano criticato la presenza di D’Oliveira nella squadra ospite. Fu l’inizio di un boicottaggio sportivo in seguito al quale nessun’altra Nazionale di alcun paese si reco’ ufficialmente in Sudafrica fino al 1990, quando la scarcerazione di Nelson Mandela pose fine al regime di apartheid.

”’Dolly’, come era conosciuto in tutto il mondo da un pubblico che andava ben oltre il gioco del cricket, era una leggenda vera e un figlio del quale tutti i sudafricani possono essere estremamente orgogliosi – ha commentato il presidente della Federazione cricket sudafricana, Gerald Maloja -. Era un uomo di grande dignita’ ed uno splendido esempio di come si possono superare i pregiudizi piu’ estremi per prendere il giusto posto sulla scena mondiale”.

Nel 2000 D’Oliveira era stato inserito tra i 10 migliori giocatori sudafricani di cricket del secolo, pur non avendo mai potuto mettersi in mostra nel suo Paese natale.