Panchina d’oro ad Antonio Conte: “Con mia cattiveria Juve a più 20 sulla Roma”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2015 - 19:15 OLTRE 6 MESI FA
Panchina d'oro ad Antonio Conte: "Con mia cattiveria Juve a più 20 sulla Roma"

Antonio Conte nella foto LaPresse

ROMA – Ora guida l’Italia ma la terza Panchina d’oro di fila (nessuno come lui anche se pure Fabio Capello ne ha vinte tre ma non consecutivamente) Antonio Conte l’ha ricevuta dai colleghi per l’ultima straordinaria stagione fatta con la Juventus contrassegnata dal record di punti, 102, e il terzo titolo in altrettante stagioni. Anche quella di Allegri è in lizza per lo scudetto, magari – insinua qualcuno – lo avrebbe già in tasca adesso se avesse la ‘cattiveria’ della Juve di Conte.

Il ct sorride e ammicca: ”Avesse anche quella adesso la squadra bianconera avrebbe 20 punti in più di vantaggio”. Anche perché a suo dire ”questo è un campionato poco combattuto. Credevo potesse esserlo di più pensando alle qualità ad esempio di Roma e Napoli, invece non è così”.

In attesa di una replica di Allegri, data per scontata, Conte evidenzia la manifesta superiorità della sua ex squadra: ”Sta meritando il primo posto, ha dimostrato di avere qualcosa in più a livello di gioco, tattico e personalità. Eppoi la Juve è più abituata a vincere e giustamente finora non ha mollato niente. Se nel 4°scudetto ci sarà un po’ della mia eredità? Io ho vinto gli ultimi tre in modo entusiasmante – ricorda – è un ricordo bellissimo che mi porterò sempre dentro. L’ultimo campionato poi resterà negli annali, abbiamo fatto 102 punti, qualcosa davvero di storico”.

O meglio, di irripetibile. Non a caso ha permesso a Conte di portarsi a casa la terza Panchina d’oro di fila con 18 voti, davanti ancora una volta a Vincenzo Montella votato da 8 colleghi (”Mi piacciono le sue idee, magari l’anno prossimo vince lui” dice l’ex tecnico bianconero) e a Rudi Garcia (7 voti) suo rivale l’anno scorso nella corsa scudetto. ”Non ci si abitua mai a questi premi e questo è molto ambito – commenta il ct – E’ davvero un piacere riceverlo dai colleghi, la nostra scuola calcio resta fra le migliori in assoluto. Ringrazio il mio staff che oggi è qui al completo, dietro i risultati di un allenatore ci deve essere sempre un grande staff. Provo molta emozione”.

Adesso la realtà è un’altra, guidare una Nazionale è ben diverso: ”Il mio obiettivo è fare dell’Italia una squadra di club, ci sto mettendo passione, voglia e entusiasmo e mi auguro di trasmettere tutto ciò ai tifosi. Certo gli spazi sono quelli che sono, ad esempio non so ora come stiamo, sono passati 4 mesi dall’ultima volta, chissà se i giocatori si ricorderanno delle nozioni che ho loro trasmesso. Ma la difficoltà maggiore per un ct – aggiunge – è selezionare i giocatori, ci sono troppi club pieni di stranieri. Mi piacerebbe che si tornasse a puntare di più sui calciatori italiani e sui vivai”. Un pensiero sul Parma (”Non si doveva arrivare a tanto, mi auguro che da questa disgrazia si possa fare tesoro”) poi sul suo futuro: ”Mi chiedete se il Milan mi ha cercato? E’ tutta una bugia, poi lì c’è Pippo Inzaghi cui faccio un grosso in bocca al lupo, tutti abbiamo vissuto la sua situazione”.