Roma-Juventus 2-1, Dzeko e Pjanic aprono crisi Allegri

di Danilo Meconio
Pubblicato il 30 Agosto 2015 - 20:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Juventus schiacciasassi, quella del campionato dominato e della finale di Champions League non c’è più. La Roma, invece, si rivede bella come non era dall’inizio dell’anno scorso e si impone 2-1 con un pizzico di sofferenza nel finale dopo una partita dominata. Una pennellata di Miralem Pjanic e una zuccata di Edin Dzeko hanno aperto il solco. Già. Dzeko. Il centravanti. Quello che la Roma non aveva da troppi anni, il colossale equivoco tattico che ha fatto sì che la Roma, nel girone di ritorno, non segnasse quasi mai.

La Roma ha all’attivo anche un probabile calcio di rigore non concesso al primo minuto: Mandzukic, inguardabile oggi, sgambetta Florenzi. Rizzoli non vede o forse giudica il tutto fortuito. E poi c’è un palo, splendido, colpito da Pjanic nel primo tempo.

La Juventus, dicevamo, non c’è più. Non c’è più perché non ci sono gli stessi interpreti: Pirlo, Vidal e Tevez hanno lasciato voragini per ora non colmate. Un po’ colpa del mercato un po’ colpa del fatto che giocatori così sono difficili da sostituire. Ci si è messa anche la sfortuna che ha azzoppato Marchisio. Ma la Juventus oggi non ha perso per sfortuna. Ha perso più nettamente di quanto dica il punteggio e il disperato assalto finale.

E se non era mai successo prima che la Juve perdesse le prime due partite e succede proprio ora qualcosa vorrà dire. La Juve, semplicemente, ha rinunciato a giocare al calcio. Ha subito per 87 minuti su 94. E’ apparsa nervosa: tante proteste, un espulsione, un episodio dubbio che scatena una mezza gazzarra. De Rossi, sull’1-0 tocca la palla di mano al limite dell’area. Dentro o fuori per ora ancora non si sa. L’arbitro dice fuori. L’anno scorso episodio in qualche modo analogo fu visto dentro. Segnali del destino.

La Roma, invece, torna a giocare il primo calcio di Garcia. Nell’undici titolare ci sono cinque giocatori arrivati dal mercato. E fanno tutti bene. Fa benissimo Digne, il terzino appena arrivato. Fa ancora meglio Szczesny che con la manona aperta salva nel recupero quello che sarebbe stato un pari beffa. Dzeko fa quello per cui è stato comprato: gol. Lo fa anche Pjanic, che nuovo non è ma sembra nuovo per condizione fisica e continuità.

L’unico neo il “tentato suicidio” di Keita che perde una palla assurda sul 2-0 regalando alla Juve una possibilità che non si può concedere a una squadra così. Per i giallorossi sono minuti di apprensione ma alla fine il fortino regge. Finisce 2-1 con il gol di Dybala e finisce con la sensazione che quello di quest’anno sarà un campionato diverso. Alla fine, forse, saranno Roma e Juventus a giocarselo, ma l’ammazza campionato, per ora, non c’è più.