Giancarlo Magalli: “Colleghe donne lavorano perché raccomandate”. E Mara Carfagna…

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2017 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Giancarlo Magalli: "Colleghe donne lavorano perché raccomandate". E Mara Carfagna...

Giancarlo Magalli: “Colleghe donne lavorano perché raccomandate”. E Mara Carfagna… (Foto Ansa)

ROMA – Giancarlo Magalli contro le colleghe: “Molte lavorano perché belle o raccomandate”. Il conduttore televisivo ne ha per tutti (e soprattutto per tutte) in un’intervista a Pierluigi Diaco per la rivista Oggi.

“In televisione è più facile tra le donne trovare una qualità minore: purtroppo spesso lavorano non tanto perché brave, ma perché belle o un po’ raccomandate. Con le donne ci vuole più pazienza…”,

dice al cronista, ribadendo un attacco già rivolto in passato alla collega Adriana Volpe. Magalli nega però di essere cattivo, come tanti sostengono:

“Mi riconosco non una vena di crudeltà, ma di satira e di ironia. Vene che possono anche risultare cattive. Ma non è mai una cattiveria gratuita o crudele. Mi ritengo un buono… mentre molti colleghi che in tv sembrano buoni in realtà sono cattivi”.

Nell’intervista parla anche del suo rapporto con Paolo Fox, astrologo della trasmissione di Rai Due da lui condotta, I Fatti Vostri. Secondo diversi rumors, tra i due i rapporti non sarebbero buoni, ma Magalli minimizza:

“Sono dieci anni che ascolto pazientemente 20 minuti di oroscopo. Lui sa che io ho delle riserve sull’astrologia… Purtroppo basta che un giorno lui mi faccia una battuta in diretta e sui social diventa una rissa tra me e Paolo. Chi monta questi casi è un deficiente”.

Tornando alle donne, entra nel merito di due colleghe/ex colleghe. Riguardo a Heather Parisi è lapidario: “Bravissima ma ha un cattivo carattere. Ha avuto una bella occasione con Lorella, ma l’ha sprecata”. E su Mara Carfagna, sua collega a Piazza Grande, dice:

“Da ministro le scattò qualche cosa di strano: a malapena salutava e, se chiamavi, non rispondeva al telefono. È salita su un piedistallo su cui l’abbiamo lasciata”.