La volta buona, Crepet: “No ai registri elettronici, i figli non crescono”

di redazione spettacolo
Pubblicato il 19 Febbraio 2024 - 14:43| Aggiornato il 20 Febbraio 2024
Paolo Crepet

Paolo Crepet foto Ansa

Paolo Crepet, ospite in video della puntata di oggi di “La volta buona” condotto da Caterina Balivo, si dice contrario al registro elettronico. Ma andiamo con ordine. Nella puntata odierna de “La Volta Buona”, condotta da Caterina Balivo, si è affrontato un tema delicato e di attualità: il drammatico caso di un ragazzo che si è gettato dalla finestra della scuola a causa di un voto basso in matematica. Un gesto estremo che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha sollevato interrogativi sulle pressioni e sulle aspettative che i giovani affrontano a scuola.

Il ragazzo, un 14enne anconetano, ha preso un 2 in matematica durante un’interrogazione sabato mattina 17 febbraio. Questo voto negativo ha scatenato in lui una sensazione di umiliazione e fallimento così opprimente da farlo sentire incapace di affrontare la situazione e di comunicare con i genitori. La paura di dover dire loro del suo insuccesso ha portato alla tragica decisione di lanciarsi giù dalla finestra. Il giovane è in gravi condizioni, attualmente è in prognosi riservata.

Il commento di Paolo Crepet

Durante la trasmissione, si è discusso anche su come gestire gli adolescenti di oggi, affrontando il tema del registro elettronico a scuola. Paolo Crepet, ospite della puntata, si è dichiarato apertamente contrario al registro elettronico. Alla domanda di Caterina Balivo sul motivo di questa sua posizione, Crepet ha risposto in modo chiaro e incisivo:

“Perché con il registro elettronico controllate sempre i vostri figli e se li controllate sempre, i vostri figli non crescono”.

Questo commento ha sollevato un dibattito interessante sulla necessità di trovare un equilibrio tra il monitoraggio delle attività scolastiche dei giovani e il rispetto della loro privacy e autonomia. Crepet ha sottolineato l’importanza di permettere ai figli di crescere in un ambiente di fiducia e libertà, in cui possano sviluppare la propria autonomia e responsabilità senza sentirsi costantemente sotto osservazione.