La polemica sulle sue “spese pazze” sta agitando la Rai, i consiglieri chiedono di aprire un’inchiesta ma lui, Augusto Minzolini, non ci sta. E su quei 63.857 euro spesi in una anno con la carta di credito dell’azienda dice a un giornalista del Riformista: “Ma di cosa stiamo parlando? Se tu fai questo mestiere e giri, spendi sicuramente più di me. Poi in quella cifra non ci sono solo le spese di rappresentanza ma anche le mie trasferte. Che sono tante perché tanto è il lavoro”.
Il Riformista, però, mette nero su bianco le altre spese, quelle degli altri dirigenti Rai che hanno in dotazione una carta di credito aziendale per le spese di rappresentanza, ovvero “quelle sostenute per offrire pranzi e cene a ospiti esterni, a contatti, a fonti, e omaggi di modica entità in un’attività normale di pubbliche relazioni”. Secondo quanto scrive Il Riformista, i dirigenti ad avere questa carta di credito erano (perché Masi ha deciso di ritirarle tutte): l’ex dg Claudio Cappon, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, il direttore del Tg2 Mario Orfeo e i due vicedirettori Giancarlo Leone e Antonio Marano.
Colpisce la differenza abissale che c’è tra le spese di Minzolini e quelle degli altri possessori della carta Rai. Minzolini in un anno, dal settembre 2009 al settembre 2010, ha speso ben 63.857 euro. Il suo omologo del Tg2, Mario Orfeo, nello stesso arco di tempo ne ha spesi appena 6.728. Stessa cifra attorno a cui si aggirano anche le spese di Cappon, Marano e Leone.