Porta a Porta: via alla stagione più lunga. Vespa inizia senza Cavaliere

Pubblicato il 20 Settembre 2011 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

Bruno Vespa (foto LaPresse)

ROMA – Una stagione record: dieci mesi con 4 seconde serate settimanali più 9 prime serate dedicate a temi di attualità da piazzare al momento giusto. Per Bruno Vespa e il suo “Porta a Porta” è ora di ricominciare. Il tutto in una stagione dove il giornalista avrà un concorrente diretto in meno (Parla con me non riconfermata) e un concorrente indiretto in meno (Michele Santoro e il suo Annozero cancellato dai palinsesti Rai).

Rispetto a tutte le altre prime puntate quest’anno Vespa inizia però con un’assenza. Non ci sarà il presidente del Consiglio Berlusconi. Il giornalista, però, non drammatizza: “Per il primo anno confesso che non ci abbiamo proprio pensato – dice Vespa – non l’abbiamo invitato. Evidentemente troppo imbarazzante anche per il conduttore. D’altronde la situazione è talmente mobile – aggiunge Vespa – aspettiamo che le bocce siano un pò più ferme e poi lo inviteremo, ammesso che lui accetterà, visto che Berlusconi è il politico che va meno in tv”.

Al posto dell’appuntamento tradizionale con il Cavaliere, per la prima stagionale Vespa sceglie il tema intercettazioni e un duello tra Maurizio Lupi e Rosy Bindi. Spazio, nella serata, anche a Paolo Mieli e Giuliano Ferrara.

Nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione Vespa non trascura il capitolo costi. Prima attacca chi non paga il canone Rai. L’evasione, spiega, “sta strozzando la Rai: io credo fermamente che il pagamento andrebbe legato alla bolletta della luce e raitezzato per le fasce più deboli della popolazione”. Quindi sottolinea che Porta a Porta costa “solo” 45 mila euro a puntata e rende in pubblicità molto di più. Quindi una puntualizzazione anche sul caso Dandini: “‘Porta a Portà è stato sempre prodotto all’interno della Rai e io ritengo che tutti i programmi si possano fare all’interno della Rai”.

Infine, ora che Santoro non è più in Rai, Vespa attenua i toni polemici: “Un collega che stimo professionalmente e al quale faccio tanti auguri per le nuove avventure. Le mie polemiche con lui nascevano dall’esigenza di avere regole valide per tutti”.