Genova, “un’esperienza unica”: l’elogio del New York Times

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Aprile 2017 - 06:15 OLTRE 6 MESI FA
Genova, "un'esperienza unica": l'elogio del New York Times

Genova, “un’esperienza unica”: l’elogio del New York Times

GENOVA – “Perché poche persone conoscono Genova?”. Michael Frank in un articolo sul New York Times dedica un omaggio alla città ligure e ne racconta il fascino ma, al contempo, si chiede perché seppure ricca di bellezze, Genova sia poco visitata.

“Genova non è Firenze, Roma o Venezia. Non c’è una lista preordinata di attrazioni imperdibili o attività da fare, nessuna laguna romantica, nessun Rinascimento da cercare. E’ tuttavia un’esperienza unica e ripaga lo sforzo”, scrive Frank. “E una volta che ti entra dentro, non può essere cancellata. Genova ha un cuore e un’anima come nessun altro”, prosegue citando Mitchell Wolfson, uomo d’affari e collezionista d’arte americano.

“Dal dialetto al cibo, alla disincantata visione del mondo al feroce passato, sono rimasto attratto dal mistero di questa città, ho passeggiato per le strade per oltre 15 anni, chiedendomi perché poche persone non facciano lo stesso”.

Genova ha una serie di primati, osserva Frank: la prima banca, Casa San Giorgio, 1407; la prima squadra di calcio, Genova C.F.C., 1893; l’esploratore più famoso, Cristoforo Colombo, nato a Genova; il più noto prigioniero, Marco Polo, che fu carcerato nel 1298 durante una guerra tra Genova e Venezia, repubbliche rivali.

“È una miscela curiosa, perfettamente adatta alla topografia altrettanto curiosa della città. Camminare lungo le strade di Genova, giustapposizione di strutture architettoniche, è come entrare in una delle intricate incisioni di Piranesi”, scrive.

“Nell’estate 2015 sono salito sul bellissimo ascensore in legno a Castelletto, quartiere per secoli cuore della difesa cittadina, con la mia amica Michela Fierro. Quando siamo arrivati sul Belvedere Montaldo tutta la città si è aperta davanti a noi come se fossimo davanti a un panorama cinematografico. Entrambi ammiravamo il mare, lo stile dei palazzi, della chiesa, del negozio, del magazzino, della banchina e la Lanterna, il faro eretto nel 1543″, scrive Frank.

“Sto ancora scoprendo la mia città, e dubito che finirò prima di morire”, ha detto la mia amica mentre entravamo nell’antica farmacia Sant’Anna. Una farmacia dei frati Carmelitani Scalzi che realizza l’Acqua di Sant’Anna, un’acqua di colonia agrumata, e l’Acqua di Melissa, utile a calmare i nervi, a ritrovare la strada”.

Nell’articolo, Frank non risparmia di descrivere il suo amore per la città ligure e si sofferma sul Castello De Albertis, su Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, sul Museo del Mare all’Acquario, ristoranti, negozi, gelaterie e i turisti “si fermano, si deliziano di ciò che è antico e sorpresi di ciò che è nuovo”, afferma Ariel Dello Strologo, presidente del Porto Antico e della Comunità ebraica, intervistato dal giornalista.

“C’è così tanto talento e creatività in questa città” ha aggiunto Dello Strologo, “È come una bella macchina con il freno a mano tirato, aspetta solo di essere liberata”. “E quando sarà, e anche non lo fosse, sarò lì”, conclude Frank.