Draghi e il (non) libero arbitrio sul Green Pass: “Appello a non vaccinarsi è appello a morire”. Capito, Salvini?

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 23 Luglio 2021 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
Draghi e il (non) libero arbitrio sul Green Pass: "Appello a non vaccinarsi è appello a morire". Capito, Salvini?

Draghi e il (non) libero arbitrio sul Green Pass: “Appello a non vaccinarsi è appello a morire”. Capito, Salvini? (Foto da video)

Mario Draghi in conferenza stampa lo dice chiaro e tondo. Il Green pass “non è un libero arbitrio”. E poi, per essere più precisi, ecco l’affondo contro Salvini (e chi invita ad avere prudenza verso il vaccino): “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”.

Il sillogismo di Draghi è chiaro e lineare: “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore”. Chi si aspettava una reazione ai continui appelli di Salvini è servito.

Il leader della Lega continua da giorni con la litania che non bisogna obbligare le persone a vaccinarsi. Che il green pass è discriminatorio.

Draghi e il libero arbitrio sul Green pass: risposta a Salvini

Sono raggelanti le parole del premier Mario Draghi. Una pietra tombale sulle timidezze di alcuni politici sulle vaccinazioni e soprattutto una bocciatura definitiva della posizione espressa da Matteo Salvini, che qualche giorno fa aveva detto che ai giovani vaccinarsi “non serve” e che dai 40 ai 59 si può decidere liberamente se farlo.

Il leader della Lega risponde: “L’obiettivo di tutti, mio come di Draghi, è salvare vite, proteggere gli italiani. Comunità scientifiche e governi, come quelli di Germania e Gran Bretagna, che invitano alla prudenza sui vaccini per i minorenni, invitano forse a morire? Per fortuna no”, afferma, limitando le sue perplessità ai giovanissimi.

Poi, dopo aver chiesto con i suoi ministri in Cdm di limitare il più possibile l’obbligo di Green pass, ripete più volte la parola “libertà”, come principio guida per gli italiani. Ma anche qui Draghi, nella conferenza stampa che segue il Consiglio dei ministri, ribatte alle perplessità leghiste con una posizione netta: “Senza vaccinazione si deve chiudere tutto di nuovo, il vaccino si sta diffondendo e con il vaccino abbiamo visto che le conseguenze, per quanto riguarda ricoverati e morti, sono molto meno serie”.

La Lega chiede di non imporre il Green pass a lavoro, trasporti e scuola

Insomma, Green pass o chiusure. Il confronto nel governo proseguirà già dalla prossima settimana sui temi che per ora il nuovo decreto legge Covid non affronta: lavoro, trasporti e scuola. I leghisti chiedono di non imporre il Green pass (e i vaccini) per salire sugli autobus, entrare in classe o al lavoro. Ma Draghi tiene questa opzione sul tavolo e, a partire dai trasporti, è probabile che da settembre l’obbligo del certificato verde venga ampliato. Non solo.

Il premier apre alla possibilità anche di chiedere il Green pass per l’ingresso nei luoghi di lavoro. “Ci stiamo pensando, è una questione complessa ed è una questione da discutere anche con i sindacati”, si limita per ora a dire il premier.

Un lavoro che il ministro Andrea Orlando avvierà nei prossimi giorni, convocando le parti sociali per discutere il tema. Il ministro ha detto no a “proposte unilaterali” come quella di Confindustria di imporre l’obbligo negli uffici e nelle fabbriche, ma ha rilanciato il metodo del “confronto costante”, come quello che ha portato alle vaccinazioni sui luoghi di lavoro, per vedere come “calare” negli uffici la nuova normativa sul Green pass.

Quanto al possibile ritorno in presenza di tutti i lavoratori della P.a., Draghi rinvia al ministro Renato Brunetta. Le decisioni su lavoro, eventuale obbligo di vaccini a scuola e trasporti, che potrebbero essere prese a partire da una riunione della prossima settimana, saranno tra loro intersecate a partire da un principio cardine: tutto quello che si dovrà fare per assicurare l’obiettivo di tutti in presenza all’inizio della scuola sarà fatto.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev