Rocco Casalino chiede scusa per il video sui down e giustifica Di Maio e Di Battista sui giornalisti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2018 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA
Rocco Casalino chiede scusa per il video su anziani e down e giustifica Di Maio e Di Battista sui giornalisti

Rocco Casalino chiede scusa per il video e giustifica Di Maio e Di Battista sui giornalisti

ROMA – Rocco Casalino chiede scusa per il video in cui parla male di anziani e down: “Non ho mai visto quel video, ora mi urta vedermi dire quelle cose. E penso abbia urtato molte altre persone. Non ho nessun problema a chiedere scusa”. Il portavoce di Palazzo Chigi, ospite a Che Tempo Che Fa. “Sono omosessuale, figlio di emigrati in Germania”, ha aggiunto sottolineando di aver “vissuto sulla mia pelle la violenza, la discriminazione e il bullismo. La mia storia parla per me … quelle parole non fanno parte della mia natura”.

Ribadendo che quel video “è un pugno nello stomaco anche se era una simulazione o un personaggio interpretato (fatto per provocare gli studenti)”, Casalino ha tenuto a precisare che “oggi ho chiamato il presidente dell’Associazione down spiegandogli che era una simulazione, chiedendogli scusa per dire che sono sempre a loro disposizione”.

Poi Casalino ha giustificato gli attacchi ai giornalisti di Di Maio e Di Battista: “I toni eccessivi a volte servono, la libertà di stampa è giusta, ma c’è un accanimento contro il movimento 5stelle. Il cane da guardia fa questo”. “Credo – spiega – che sia diritto di chi rappresenta i cittadini, di chi è ministro e capo politico di un movimento, denunciare con forza. E’ invece un’anomalia – sottolinea – un’informazione che più che informare fa propaganda politica”.

“I toni eccessivi – ribadisce – servono a denunciare con più forza quello che non va sottovalutato. Come esperto di comunicazione credo che ci sia qualcosa che non funziona. Se la stampa è il cane da guardia del potere, deve abbaiare e mordere quando qualcosa non va, non può mordere sempre”.

Ma Casalino tiene a precisare una cosa: “Ci si concentra molto sul linguaggio, ma io mi concentrerei sui fatti: con Raggi ci sono stati due anni di fango. Un linguaggio forte può essere giustificato da una forza politica, la stampa invece deve avere un linguaggio sempre misurato”.