ROMA – Lo scorso venerdì i Pasdaran, i guardiani della Rivoluzione iraniana, hanno annunciato di aver “sequestrato” la Stena Impero, una petroliera britannica che stava transitando nello stretto di Hormuz. La società armatrice Stena Bulk ha confermato il sequestro avvenuto tramite alcune “piccole imbarcazioni e da un elicottero non identificati”. La cisterna, dopo il sequestro, ha fatto rotta sulle coste iraniane. Dal momento del sequestro in poi, in Gran Bretagna e non solo c’è apprensione per le condizioni dell’equipaggio. A voler specificare che stanno bene e al sicuro è stato il direttore dell’organizzazione dei porti e della navigazione della provincia iraniana di Hormozgan, Alahmorad Afifipur. A tal proposito è stato diffuso un video ripreso dal Daily Mail che mostra l’equipaggio che all’apparenza appare sereno.
L’equipaggio della Stena Impero gode di “buona salute” ha spiegato Afifipur. I 23 membri dell’equipaggio, per lo più indiani, rimangono sulla nave ormeggiata in “una zona sicura” nel porto di Bandar Abas a Hormozgan, ha detto ancora Afifipur alla televisione di stato.
La durata del sequestro dipende dalla collaborazione dell’equipaggio: “Cercheremo di raccogliere tutte queste informazioni il più presto possibile”, ha dett ancora il direttore dei porti e della navigazione. La tensione è molto alta ed ora però rischia di crescere di intensità. Le tv iraniane, la sera di lunedì 22 luglio hanno infatti mostrato la bandiera della Repubblica islamica sventolare sulla petroliera.
Intanto il Parlamento iraniano ha dato il suo sostegno all’operazione che ha scatenato una crisi diplomatica tra Teheran e Londra. “Gli inglesi hanno commesso un atto di pirateria e abbiamo risposto”, ha detto il portavoce del Parlamento Ali Larijani, riferendosi alla petroliera sequestrata dai marines della Corona a largo di Gibilterra.
Secondo Londra, questa petroliera battente bandiera panamense ma sotto l’orbita della Repubblica islamica, stava trasportando greggio verso la Siria di al Assad: se così fosse, si tratterebbe di un atto che va contro le sanzioni europee decise nel 2014 acontro il dittatore. Il Governo britannico sta ora valutando una “serie di opzioni” per rispondere al sequestro della “Stena Impero”: il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, domenica ha infatti annunciato che la “priorità”, per il Regno Unito rimane quella di “trovare un modo per disinnescare la situazione”.
Ellwood ha anche respinto l’accusa che le forze britanniche siano state colte di sorpresa dal sequestro della petroliera ed ha auspicato che il Governo britannico investa di più sulla Royal Navy, considerata “troppo piccola per gestire i nostri interessi in tutto il mondo”. Le accuse sono arrivate dopo che la stampa britannica ha riferito che una fregata anch’essa britannica, la “HMS Montrose” che opera sempre nella regione, sarebbe arrivata troppo tardi per aiutare la “Stena Impero”. Nessuna traccia invece, nell’area, di qualche imbarcazione militare.
Fonte: Daily Mail, Repubblica, Ansa