Rai, “lui” e Lei: alla fine vince Berlusconi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 1 Febbraio 2012 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Potrà non piacere, ma, per l’ennesima volta, Berlusconi ha steso i suoi avversari e ha stravinto la battaglia per il controllo delle principali piazze mediatiche. Lo ha fatto anche nella cosiddetta stagione dei tecnici al potere, a conferma che questa materia è considerata di sua esclusiva pertinenza.

Al di là del giudizio sui nuovi direttori del Tg1 e della Tgr, testata per la informazione regionale, resta l’intesa tra Berlusconi e Bossi che ha imposto la spaccatura del consiglio di amministrazione ed una votazione a strettissima maggioranza 5 a 4, con il voto contrario del presidente di garanzia.

La Rai si è autocommissariata, ma non poteva fare diversamente, perché così aveva deciso il partito del conflitto di interessi. Al di là delle risse verbali questo voto ci fa capire che, alle prossime elezioni, i vecchi soci si ritroveranno.

Pur di arginare il probabile tracollo si affideranno, ancora una volta, al controllo militare delle reti. tv, forse non basterà, ma sarebbe un errore non tenerne conto. Il voto del consiglio Rai è anche un ammonimento a Monti e a Passera, affinché non diano seguito ai loro proposti di mettere davvero mani all’asta per le frequenze digitali e alla riforma della fonte di nomina dei vertici del servizio pubblico.

Si tratta, dunque, di un voto tutto politico, lungamente studiato e che ha trovato il punto di riferimento nella direttrice generale che ha così rinunciato ad esercitare un qualsiasi ruolo di garanzia. Ora tenteranno di prorogare il consiglio, di impedire la riforma, non a caso hanno chiesto al consigliere Verro di rinunciare al mandato parlamentare e di optare per il consiglio Rai e perchè mai dovrebbe rinunciare per restare solo qualche giorno?

Di fronte alla ” grandezza” di questo disegno, il centrosinistra reagisce a sprazzi, in modo disordinato, senza coordinamento alcuno. Il consigliere Rizzo Nervo, espressomdal Pd, si è dimesso, ma gli altri, a cominciare dal presidente di garanzia Garimberti, restano ancora al loro posto.

Per il momento Berlusconi ha stravinto, almeno in questo campo, la sua partita.

Per lui resta un solo problema: Cosa decideranno di fare il presidente Monti e il ministro Passera? Faranno finta di nulla o decideranno di inserire nel provvedimento sulle liberalizzazioni una norma che allontani i governi e i partiti dal diretto controllo del consiglio della Rai?

Il presidente Monti ha annunciato che il dossier Rai è sul suo tavolo, e che, entro poche settimane, provvederà a individuare una soluzione definitiva.

Lo speriamo, ma abbiamo la sensazione che, dopo aver subito questa pesante sconfitta, sarà difficile, se non impossibile,trovare unansoluzione che possa essere condivisa anche da Berlusconi e da Bossi.

Come nella novella di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, l’albero della riforma non sarà mai quello giusto, e nel frattempo sarà passata la legislatura….