ALITALIA: VELTRONI, ”BERLUSCONI MENTE E INSULTA, SIAMO PREOCCUPATI PER LA DEMOCRAZIA”

Pubblicato il 30 Settembre 2008 - 07:11 OLTRE 6 MESI FA

Veltroni_arringa «D’Alema ha chiesto a Walter se fosse impazzito, e così gli è toccato tornare indietro». La ricostruzione della vicenda Alitalia fatta da Silvio Berlusconi non piace a Veltroni. «Berlusconi passa metà del suo tempo a insultare l’opposizione fino ad oggi, quando arriva a dire tre bugie, tre balle per ingannare gli italiani in una strategia di contrapposizione frontale con chi la pensa in modo diverso da lui» ha detto il segretario al seminario sul federalismo dei senatori del Pd in corso a Frascati, aggiungendo che l’opposizione deve restare unita e che esiste una «preoccupazione democratica».

«NON SI INSULTA L’OPPOSIZIONE» – Le «tre balle» si riferiscono appunto alla vicenda Alitalia. «Berlusconi dice che Epifani voleva firmare l’accordo e che io avrei fatto da New York il diavolo a quattro per non farglielo firmare e ancora che D’Alema mi telefona per chiedermi se sono impazzito e quindi io cambio linea su Alitalia – spiega Veltroni ai senatori -. Tre balle per ingannare gli italiani e poi quei giochini di utilizzare me e D’Alema finiscono lì perché nessuno di noi due è disposto a prestarsi». La realtà, aggiunge Veltroni, è che «queste balle fanno parte di una strategia di contrapposizione frontale, mentre in un sistema democratico si convive con le opposizioni, non le si insulta e non le si aggredisce. Il governo scambia il governare con la presa di potere e quindi tutto ciò che non è omogeneo è un fastidio da rimuovere ma il mio è un invito alla moderazione: smettete di occuparvi del potere e tornate a governare l’Italia».

D’ALEMA: «SONO FALSITÀ» – Anche Massimo D’Alema nega la veridicità delle dichiarazioni del presidente del Consiglio dicendosi «stupito per le frasi false»: «I fatti descritti non sono mai accaduti, io ero in America ad occuparmi di altre faccende nei giorni in cui si è chiuso l’accordo per cui si è adoperato anche Walter. Berlusconi rispetti il Pd e dialoghi con Veltroni» ha concluso D’Alema.

«HA PROPENSIONE PER LE BUGIE» – Il leader dell’opposizione non si risparmia e attacca su tutti i fronti: «Il presidente del Consiglio ha una certa propensione per le bugie: è giusto che il Paese lo sappia»; «Il presidente del Consiglio non sa dove sia di casa il rispetto delle istituzioni: il governo riduce il Parlamento a una situazione per la quale sarebbe bastata la votazione del 14 aprile per riceverne il mandato a fare quello che vuole. Il governo deve ricordare però che non ha il consenso del 50% degli italiani. Pretendiamo un clima di rispetto istituzionale». E Veltroni non dimentica gli attacchi alla magistratura: «Ci stiamo abituando a tutto, persino al fatto che il presidente del Consiglio aggredisca per nome e cognome un magistrato che procede nei suoi confronti (la Gandus, ndr)». Veltroni cita «quello che Berlusconi ha detto sulla corte istituzionale. È inaccettabile, noi non possiamo accettarlo».

ATTEGGIAMENTO UNITARIO – Infine un invito ai suoi: «Il Pd alle elezioni ha ottenuto un risultato ragguardevole, un dato che risalta ancor di più se paragonato con quelli delle forze progressiste di diversi Paesi d’Europa e che solo il nostro naturale istinto alla autodistruzione ci ha consentito di negare». Bisogna dunque avere un atteggiamento «unitario e d evitare tutto quello che fa rumore di fondo, perché ci indebolisce».