Cannes, Bertolucci: "Mia palma all'Italia che si indigna"

Pubblicato il 11 Maggio 2011 - 17:01 OLTRE 6 MESI FA

CANNES 11 MAG Bernardo Bertolucci dedic – CANNES, 11 MAG – Bernardo Bertolucci dedica la Palma d'oro alla carriera, che ricevera' questa sera a Cannes dalle mani di Robert De Niro, ''a quegli italiani che hanno ancora la forza di indignarsi'', come ha detto con forza al Tg1, ma anche durante l'incontro stampa qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie. Ad esempio parlando del cinema italiano omette, forse solo per dimenticanza, Nanni Moretti e cita invece Paolo Sorrentino, Matteo Garrone ed Emanuele Crialese. Rilassato e disponibile, parla di tutto, dei suoi progetti, dei danni del successo della Cina, della sessualita' nei suoi film, ma anche con molta ironia del suo decadimento fisico: ''Chissa' se c'e' una cineteca capace di restaurare oltre che i miei film anche il mio corpo''. Parlando del cinema italiano Bertolucci dice: ''Credo sia un buon periodo per il nostro cinema dove c'e' un nuovo neorealismo con una identificazione sociale, penso a Garrone, a Sorrentino, a visionari come Crialese. C'e' poi qualcosa di nuovo anche nella struttura della storia, insomma tanta energia e desiderio di comprendere la realta'''. Raccontando invece il suo grande successo e il film scandalo 'Ultimo tango a Parigi', ricorda come fu un trionfo difficile da vivere: '''Ultimo tango' ha avuto un successo mondiale che ha creato in me quasi un senso di onnipotenza pericoloso. Una volta a Hollywood un produttore mi disse 'tu sei in cima al mondo'. Ma per quel film devo molto all'interpretazione di Marlon Brando che credo abbia dato il meglio di se' come non mai''. Quando parla del suo progetto futuro, ovvero del suo prossimo film, premette che sono anni che non se la sentiva di affrontare la cinepresa. Tratto dal romanzo 'Io e te' di Niccolo' Ammaniti e sceneggiato insieme allo scrittore Umberto Contarello, il film sara' in 3d: ''Voglio usare il 3d perche' sono stato affascinato non solo da 'Avatar', ma anche dai lavori in 3d di Wenders su Pina Bausch e di Herzog''. Ma parla anche di Cina e della sua esperienza in questo paese con 'L'ultimo imperatore': ''E' stata la piu' grande avventura della mia vita. Ho visto in quegli anni una Cina che cambiava e si evolveva verso il meglio''. I film sono per lui come il vino: ''Ci sono quelli che invecchiano bene e quelli invece che sentono il tempo''. Per quanto riguarda infine la sessualita' nei suoi film, anche facendo riferimento all'Ultimo tango, dice il regista sceneggiatore e produttore italiano: ''A quell'epoca leggevo molto George Bataille, romanzi stupendi come 'Ma mere'. Certo che la sessualita' e' importante nel mio cinema e ci sono anche delle scene che io ho immaginato e che poi ho scoperto avrebbero voluto fare altri registi come Nagisa Oshima ('L'impero dei sensi'). Entrambi abbiamo pensato a una scena in cui una coppia si incontra in un luogo chiuso senza ne' porte ne' finestre dove si puo' immaginare solo l'odore. Ma – conclude – e' difficile far vedere l'odore al cinema''.