Mafia/ Ciancimino Jr promette di consegnare il “papello”, documento del patto tra Stato e Corleonesi

Pubblicato il 14 Luglio 2009 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

Il “papello”, ovvero il foglio di carta che testimonia il patto tra Stato e mafia e di cui per la prima volta parlò Giovanni Brusca, potrebbe finalmente uscire fuori e segnare l’epilogo di una delle più intricate vicende siciliane di quest’ultimi anni. «Ve lo consegno io nelle prossime ore». Così ha promesso Massimo Ciancimino, il più piccolo dei figli del famoso ex sindaco di Palermo e ora testimone eccellente.

Il documento che riporterebbe le richieste dei Corleonesi allo Stato per fermare le stragi in Italia di quel periodo si sta cercando da diciassette anni, ovvero da quando fu ucciso Paolo Borsellino. Proprio quest’ultimo sarebbe stato eliminato per aver scoperto la vicenda del patto e per questo considerato un ostacolo ai rapporti tra mafia e Stato. Se Ciancimino Jr manterrà la sua promessa, il “papello” finirà in tutte le procure che indagano direttamente o indirettamente sugli attentati mafiosi fra il 1992 e il 1993. Nel suo ultimo interrogatorio Ciancimino è stato chiaro:«Questa volta ve lo porterò davvero, questa volta non faccio bluff».

Il figlio di Ciancimino ha iniziato a collaborare con nel giugno del 2008, quando ha incominciato a raccontare degli incontri tra mafiosi e uomini dei servizi segreti e soffermadosi sui fatti accaduti tra il 1992, strage di Capaci e 1993, bombe dei Georgofili. Inoltre ha ricordato, in diversi interrogatori, dell’incontro tra suo padre e l’allora vicecomandante dei Ros Mario Mori, come anche con un certo “ingegnere Lo Verde” che altro non era che Bernardo Provenzano.