Marò, fino a quando Renzi?…E sui servizi Gasparri attacca

Pubblicato il 31 Marzo 2016 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Marò, fino a quando Renzi?...E sui servizi Gasparri attacca

Marò, fino a quando Renzi?…E sui servizi Maurizio Gasparri (nella foto) attacca

ROMA – Marò, la loro tormentata vicenda in un nuovo intervento di Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, che prende le mosse dalla Catilinaria di Cicerone:

“Fino a quando il Governo Renzi permetterà che l’India si faccia beffe di noi, della nostra dignità di Nazione, continuando a detenere illegalmente il nostro fuciliere di Marina, Girone? La procedura arbitrale ha tempi lunghi e Girone deve tornare a casa in attesa che si risolva la questione. Sono già passati quattro anni da quando il militare è ostaggio dell’India. Ora basta, è tempo di agire con determinazione. Non possiamo tollerare altre perdite di tempo per colpa di governi ignavi e che l’India ci metta ancora i piedi in faccia. Renzi si svegli o se ne vada, visto che non pare abbia il coraggio di fare alcunché per risolvere questa vergognosa vicenda”.

Nei giorni precedenti, Maurizio Gasparri aveva ingaggiato una aspra polemica sui Servizi segreti italiani. Aveva cominciato con questa dichiarazione:

“È necessario che il Parlamento si occupi della precaria condizione di sicurezza del nostro Paese. Terroristi di ogni tipo transitano in Italia, usano il nostro Paese come punto di ingresso o di uscita per andare in Siria ad indottrinarsi e attrezzarsi.

“Altri, come si è visto dalla vicenda di Bellizzi, trovano in Italia il modo per preparare documenti falsi che servono alle più sanguinarie organizzazioni fondamentaliste. Siamo un Paese colabrodo. È una scelta strategica? Facciamo scorrazzare terroristi sperando così di salvarci dalla loro follia?.

“È tempo di discutere di queste cose al di fuori di ristretti consessi di micro commissioni parlamentari che non garantiscono ne’ serietà ne’ trasparenza. I nostri Servizi sono inutilmente costosi e quanto apprendiamo di giorno in giorno ci preoccupa moltissimo. Anche perché non vorremmo fosse vanificato l’impegno di forze armate e forze di polizia dispiegate sul territorio. Ovviamente c’è anche un problema a livello europeo: il mancato coordinamento, la scarsa circolazione delle notizie, l’inefficienza clamorosa di paesi come il Belgio aumentano i pericoli per tutti. Ma intanto iniziamo da casa nostra, ripulendo Servizi segreti incapaci di difenderci. È tempo di azzerare queste strutture, non certo di affidarle a incompetenti come Carrai”.

La replica di Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd:

“Le parole di Gasparri sui servizi di sicurezza del nostro Paese sono vergognose e inaccettabili. Dietro questa levata di scudi si intravede la polemica sollevata da FI che chiede l’allargamento del Comitato parlamentare di controllo dei servizi”.

Secondo Fiano si tratta di

“una richiesta che, anche se avesse un fondamento, viene squalificata dalle parole usate dal sen. Gasparri che non si fa scrupolo di sporcare il lavoro competente e serio dei nostri apparati. Nel merito, i numeri dei controlli, degli arresti e delle espulsioni effettuate lo scorso anno, tra i più alti di tutta Europa, smentiscono la propaganda di Gasparri, e dimostrano lo sforzo straordinario che stiamo facendo. Fomentare la paura e alimentare la l’idea di essere indifesi non aumenterà in nulla la nostra sicurezza e offende solo chi lavora quotidianamente per il nostro Paese”.

Contro replica di Gasparri:

“Mettono in campo Fiano del Pd come avvocato dei Servizi segreti. Ma difende l’indifendibile. Confermo che in Italia terroristi fondamentalisti islamici entrano, escono e fanno quello che vogliono, compreso risiedere in alberghi e falsificare documenti. Nessuno dice niente. È una vergogna quello che accade. Del resto Fiano deve difendere il suo padrone Renzi che vuole mettere Carrai, amichetto di affari a Firenze, addirittura alla testa del cyber crime.

“Fiano sa che è una vergogna e glielo dirò in faccia in uno di quei convegni dove, con difficoltà, deve incassare il disprezzo delle forze di polizia che sono stanche degli sprechi renziani per i Servizi di sicurezza e della mortificazione di carabinieri e poliziotti ai quali non si rinnova il contratto”.