Musei gratis domenica, ministro Sangiuliano contrario, Sgarbi favorevole, distanze che annunciano bufere?

Domenica musei gratis, il ministro Sangiuliano è contrario, il sottosegretario Sgarbi favorevole: distanze che annunciano bufere?

di Marco Benedetto
Pubblicato il 6 Novembre 2022 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
Domenica musei gratis, ministro Sangiuliano contrario, Sgarbi favorevole, distanze che annunciano bufere?

Domenica musei gratis, ministro Sangiuliano contrario, Sgarbi favorevole, distanze che annunciano bufere?

Musei e parchi archeologici statali: domenica entreranno gratis gli Under 18; gli altri pagheranno appena 2 euro. Previste agevolazioni per le categorie protette.
 
Vecchia idea di Franceschini, poi abolita dai grillini.
 
E così  sarà per ogni prima domenica del mese. Impegno sottoscritto (con poca convinzione) dal neo ministro alla Cultura, il napoletano Gennaro Sangiuliano, successore di Dario Franceschini , già direttore del Tg2 (2018-2022). Giornalista cresciuto nella scia dei vari Lino Jannuzzi ( Giornale di Napoli ), Giuliano Ferrara (il Foglio),  Vittorio Feltri (Libero). A dir la verità Sangiuliano è contrario ai musei gratis “sempre e comunque “ come ha detto l’altro giorno in una intervista al quotidiano La Stampa.

SUI MUSEI PRIME DIVERGENZE CON VITTORIO SGARBI

Il ministro dunque non vuole gli accessi liberi, il suo sottosegretario Sgarbi invece li vuole gratis sull’esempio di Londra. “Ma in tutta Europa l’ingresso nei Musei si paga,eccome” ha replicato Gennaro. La divergenza, dice Sgarbi, sarebbe già in via di ricomposizione. Sarà.
 
Altro contrasto: il ponte sullo Stretto. Il ministro dice sì, il critico dice no “perché è inutile”. Andiamo bene. Vado avanti. 
 
Sangiuliano ha bacchettato duramente il direttore degli Uffizi per la chiusura del tempio fiorentino ad Ognissanti (incasso mancato di 200 mila euro). Il direttore Eike Schmidt si è beccato una invettiva memorabile, Sgarbi al contrario si è precipitato a difendere il manager e storico tedesco al vertice delle Gallerie dal 2015. Chiusura dovuta ufficialmente, è stato detto, per “carenza di personale “. In realtà ci sarebbero vecchie ruggini con lo Stato.
 
Di più: pesa la sovraesposizione del potente direttore fra influencer tipo Ferragni e la causa legale a Gaultier per lo sfruttamento non autorizzato della Venere del Botticelli.  E Schmidt non ha più il suo angelo custode (Dario Franceschini). Che succederà?

BUFERE ALL’ORIZZONTE

Sembrano inevitabili. Per carità, ora vige la tregua, il FairPlay. Ma quanto durerà? Chiederselo è legittimo. Sgarbi ha spiegato in una intervista a Repubblica la sua teoria del singolare rapporto: ”Sangiuliano è un conservatore politico, che è un valore di parte. Io sono un conservatore del patrimonio che è un dovere universale. La nostra è una perfetta entelechia. Lui ci mette la visione e i colori della sua area politica e io mi occupo dei beni comuni. In pratica faccio l’estrema sinistra del governo. A me interessa solo  la parte di tutela dei beni culturali che una volta era anche il nome del ministero prima che la lubris di Franceschini spingesse ad adottare la dizione francese, ministero della Cultura”.

DUE IDEE DI DESTRA DISTANTI TRA LORO

Divisi dal “carattere e dalla latitudine” (Stefano Cappellini). Le distanze sono antropologiche. Gennaro è meridionale “cresciuto in orbita missina poi passato alla fase leghista”. Si dichiara orgogliosamente conservatore all’americana, un fiero repubblicano.
 
Sgarbi è un laico, “un tipo da Partito liberale italiano della Prima Repubblica”. Lui si definisce un “anarcoliberista”. Si occuperà anche di cinema, “E che c’è di male? Tutti quelli che non sanno niente di cultura, parlano di cinema”.
 
Frena Sangiuliano:”Sgarbi è Sgarbi.  È un esuberante. Una certa genialità che si coniuga con l’irrazionalità del carattere”. Come dire: Vittorio è fatto così. Prendere o lasciare. Appunto.