Pd, mozione al Senato: ” Berlusconi censuri Bossi e difenda l’Unità d’Italia”

Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Zanda

Luigi Zanda

Presentata una mozione dai senatori del Pd Luigi Zanda, Anna Finocchiaro, Nicola Latorre, Enzo Bianco, Stefano Ceccanti, Giovanni Legnini, Maria Fortuna Incostante, Carlo Pegorer e Albertina Soliani «sulle  continue provocazioni» di ministri e di esponenti di primo piano della Lega Nord «che si ripetono nel tempo da più di 20 anni e che esprimono una consolidata linea politica, non sono state mai corrette dal Presidente del Consiglio, cui la Costituzione affida la direzione e la responsabilità della politica generale del Governo».

Pertanto la mozione depositata dal vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, impegna il Governo ad esprimere «una netta censura alle affermazioni e ai comportamenti lesivi della dignità del sentimento di identità e di unità nazionali» compiuti da Ministri, «le cui politiche dovrebbero essere improntate al rispetto della Repubblica e della Costituzione e l’esercizio delle loro funzioni finalizzato all’interesse esclusivo della Nazione».

Nella mozione si impegna inoltre il Governo ad «impartire una direttiva indirizzata al Governo nel suo complesso ed ai suoi singoli membri affinché fondamentale finalità sia quella di realizzare politiche volte a rafforzare istituzionalmente, culturalmente, economicamente e socialmente, l’unità nazionale». La mozione sottolinea come la Lega Nord «è parte essenziale, numericamente e politicamente, della maggioranza di Governo e conta ben quattro Ministri e cinque Sottosegretari». Eppure sono «di sempre maggiore evidenza le posizioni politiche di molti esponenti della Lega Nord che perseguono una politica finalizzata a minare le tradizioni culturali e sociali unitarie della Repubblica, mortificando i sentimenti di solidarietà fra i popoli e indebolendo, inevitabilmente, l’unità nazionale».

Zanda ricorda una lunga serie di affermazioni rilasciate negli ultimi mesi da leghisti di primo piano. Quelle del Ministro Zaia sulla “necessità” di insegnare il dialetto nelle scuole Venete. Dell’onorevole Goisis a favore di un “test” sul livello di conoscenza della lingua della regione da parte degli insegnanti. Le affermazioni del Ministro Calderoli secondo cui «oggi la lingua italiana è il dialetto romanesco che ci passa la Rai». Del presidente della provincia di Treviso che ha parlato dei meridionali come “sanguisughe”.

Zanda ricorda quindi la proposta di Salvini di riservare ai milanesi posti a sedere sui mezzi pubblici e i suoi “ritornelli’ contro i napoletani. Nella mozione vengono inoltre ripercorse le affermazioni di disprezzo dei simboli dell’Unità d’Italia da parte del Ministro Bossi. Sull’inno di Mameli ma anche quella del 2002 quando, rivolgendosi a una signora che aveva esposto il tricolore, Bossi gridò: «Il tricolore lo metta nel cesso. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore, personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore» E ancora: «’Il nostro popolo è pronto ad attaccare. Si dice che il paese stia andando a fondo, ma io conosco un solo paese, che è la Padania. Dell’Italia non me ne frega niente».

Continua Zanda a presentare le “provocazioni” leghiste: «Se necessario (…) potremmo anche imbracciare i fucili», «noi i fascisti li teniamo sotto tiro con il Winchester», «o si fanno le riforme o scoppia un casino. Se la sinistra vuole scendere in piazza abbiamo trecentomila martiri pronti a battersi (…) verrebbero giù anche dalle montagne con i fucili, che son sempre caldi».

La mozione ricorda che Bossi, riferendosi a Bossi ha dichiarato: « Ha voluto sposare la Lega e ora deve eseguire gli ordini» Ed ora, tra le ultime dichiarazionei: «La Padania sarà uno Stato libero e sovrano».

La mozione del Pd al Senato chiede al governo una censura ferma di queste ripetute e gravissime affermazioni politiche e l’emanazione di una direttiva rivolta a tutti i ministri affinché si impegnino a tutelare l’unità nazionale.