Sicurezza/ Dopo la Mussolini e i 101, Maroni nega: ”non porremo la fiducia”

Pubblicato il 19 Marzo 2009 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha negato l’intenzione del governo di porre la fiducia e quindi di blindare il ddl sicurezza, portato mercoledì al centro del dibattito politico da una lettera di 101 parlamentari del Pdl, capitanati da Alessandra Mussolini. Chiedevano al governo di non porre la fiducia sul disegno di legge, per la preoccupazione che non ofsse possibile rivedere la norma sui figli dei clandestini nati in Italia.

Intervistato da Maurizio Belpietro a “Panorama del giorno” su Canale 5, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si è detto «sorpreso» della lettera firmata da 101 deputati della maggioranza contro una parte del ddl sicurezza.

La norma che toglie per i medici il divieto di denunciare un clandestino «è stata introdotta non dal governo ma dal Senato con l’unanimità del Pdl e della Lega. Non abbiamo mai avuto intenzione di porre la fiducia sul disegno di legge – ha detto -. Vogliamo che sia discusso dal Parlamento. È un’iniziativa strana, non è mai stata intenzione del Governo porre la fiducia».

Maroni ha poi ribadito che il ddl non introduce alcun obbligo dei medici a denunciare i clandestini. «Noi – ha sottolineato – togliamo il divieto di denuncia che esiste solo in Italia. Poi, chi vuole denunciare lo fa, chi non vuole non lo fa». Il ministro ha quindi bollato come «falsità» l’ipotesi che con l’introduzione del ddl i figli di clandestini non possano essere registrati all’anagrafe. «Si tratta di una errata informazione – ha detto – messa in giro per fare polemica».