Cieli gialli e neve rossa, mai così tanta sabbia dal Sahara in Italia: i rischi per i soggetti più fragili

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 3 Aprile 2024 - 12:24
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La neve diventata rossa per via della sabbia del Sahara FOTO ANSA

Cieli gialli e neve rossa. L’effetto Sahara ha colpito l’Italia. Da Nord a Sud è scattato l’allarme polveri. Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche, 8.500 impiegati, 88 Istituti collegati) ha avvisato: Siamo in presenza di un “fenomeno più intenso del solito”.

Rischi per i soggetti fragili

Questa ondata di 4 giorni di sabbia ha preoccupato soprattutto i soggetti con patologie respiratorie; patologie che possono incorrere in infiammazioni polmonari. La sabbia del Sahara può provocare irritazione agli occhi e alla pelle e procurare un aggravamento di problemi respiratori quali asma, tracheite, polmonite.

Le tempeste in Italia

Sono trasportate nella nostra penisola dalla sabbia proveniente dal Sahara che arriva sulle nostre regioni trasportata dallo Scirocco e dal Libeccio,venti caldi che soffiano appunto da sud, sud-est e quindi proprio dall’Africa. Dicono gli esperti: “Si tratta dell’effetto del passaggio di un ciclone in discesa dal nord Atlantico che è alla base di un costante richiamo di correnti calde dai quadrati meridionali che partono direttamente dall’Africa. Questo immenso ingranaggio atmosferico favorisce il così detto ‘pulviscolo desertico’ che si concentra alle quote più alte della atmosfera, capaci di raggiungere, dopo un lungo viaggio, anche l’Italia”.  

Gli effetti ambientali e sulla salute

Gli effetti di questo fenomeno sono diversi da quelli climatici e ambientali. Le particelle di sabbia hanno tinto il cielo di giallo, come se un filtro (la sabbia), coprisse la luce del sole o ne affievolisse l’intensità. Risultato: visibilità ridotta. Ma le particelle di polveri e sabbia stavolta sono arrivate a mescolarsi con la neve, donandole un colore rossastro. Colpite in modo particolare le Dolomiti. E là dove si sono registrate piogge, la sabbia è andata a depositarsi su oggetti esterni come macchine, vetri e panni stesi, che hanno creato un tipico strato marroncino. In Emilia Romagna si sono registrati livelli di Pm10 “estremamente elevati” in alcune stazioni di monitoraggio della regione a cominciare da venerdì 29 marzo. Ma la polvere del Sahara fa molte cose in giro per il mondo, ad esempio concima il fitoplancton dell’Atlantico e forse la Foresta Amazzonica e aumenta la fusione dei ghiacci alpini. È il caso di ricordare dal solo Sahara, che è il deserto più grande del mondo, proviene più di metà della polvere presente nell’atmosfera della terra.