Giornalisti. Sallusti sospeso due mesi dall’ordine della Lombardia

Pubblicato il 14 Giugno 2011 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

Sallusti e Feltri (Lapresse)

MILANO, 14 GIU – Dopo Vittorio Feltri, tocca al suo successore, Alessandro Sallusti. A poco più di un anno dalla sospensione di sei mesi comminata all’attuale editorialista del Giornale – anche per la vicenda Boffo – l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha adottato analogo provvedimento nel confronti dell’attuale direttore del quotidiano di via Negri per la vicenda Farina.

Il provvedimento di sospensione è di due mesi ma lo stesso Ordine lombardo ha deciso la sospensione della sanzione in attesa dell’esito del ricorso che i legali di Sallusti faranno all’Ordine nazionale. Al parlamentare del PdL, così come era accaduto per il periodo della direzione di Feltri a Libero, venne consentito, secondo l’Odg lombardo, non solo di scrivere centinaia di articoli ma di svolgere ”attività professionale” sul quotidiano milanese.

Circostanza che ha fatto ritenere, a maggioranza, al Consiglio dell’Ordine della Lombardia la violazione delle norme deontologiche.

Immediata la reazione di Sallusti che ha parlato di ”persecuzione” nei confronti del Giornale e, più in generale, dei giornalisti cosiddetti di centrodestra appellandosi ai diritti costituzionali ossia il famoso e pluricitato articolo 21 del dettato costituzionale, che consente a tutti i cittadini una attività pubblicistica.

Il Consiglio dell’Ordine della Lombardia, ha deliberato la sospensione di Sallusti il nove giugno scorso e ha accertato le violazioni deontologiche contestate al direttore del Giornale limitatamente al periodo dal 20 ottobre 2006 al luglio 2008 e ha rilevato che ”con la sua condotta egli ha compromesso la dignità professionale”.

Una sanzione che nelle sue motivazioni fa il paio con quella comminata a Feltri: ossia non è tanto il fatto di aver fatto scrivere Farina o di avergli consentito una attività pubblicistica anche se non remunerata, ma piuttosto
l’aver accertato da parte del parlamentare una vera e propria attività professionale sulle pagine di Libero.

Con ciò generando confusione anche nei lettori che continuano a pensare che Farina sia ancora un giornalista e conseguentemente vanificando la sanzione di radiazione emessa nel 2007.

Provvedimento che venne adotatto in sede di Ordine nazionale dopo il convolgimento del parlamentare del PdL nella vicenda scaturita dal sequestro di Abu Omar e la sua collaborazione, secondo le accuse, con Pio Pompa, in forza al Sismi di Nicolò Pollari.

”E’ in atto una vera e propria persecuzione ‘giudiziaria’ nei confronti dei giornalisti del Giornale e in genere di centrodestra: è una sentenza vergognosa e inconcepibile. Per fortuna non è esecutiva, faremo ricorso all’Ordine nazionale, altrimenti già oggi avrei dovuto liberare la mia scrivania – ha commentato Sallusti -. Sono esterrefatto: sono cose che si riferiscono ad anni fa e solo oggi arriva questa sentenza. Renato Farina era stato radiato dall’Ordine, si era dimesso dal Giornale, non ha ricevuto un centesimo per i suoi articoli. Qualcuno mi deve dire cosa avrei violato. Insomma Farina è come qualunque cittadino a cui è riconosciuto il diritto costituzionale di poter scrivere su un giornale”.