Sanità, tagli alle prestazioni, ma sprechi e ruberie restano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Agosto 2015 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Sanità, 10 mld da sprechi. Tagli servizi, ma non si dice...

Sanità, 10 mld da sprechi. Tagli servizi, ma non si dice…

ROMA – Tagli agli sprechi o tagli alle prestazioni, lasciando intatti gli acquisti inutili su cui rbano partiti e mafiosi?

Domanda spontaneam dopo la notizia che per finanziare i tanti progetti del Governo Renzi da inserire nella prossima legge di Stabilità – dall’eliminazione della Tasi sulla prima casa, al sussidio ai poveri, dal rinnovo della decontribuzione dei nuovi assunti alla maggiore flessibilità in uscita per ottenere la pensione – servirebbero qualcosa come 10 miliardi in più rispetto alla stima dei 25  previsti.

10 miliardi che, dopo i 2,4 mld di risparmi nella sanità di quest’anno e gli altrettanti per il prossimo, dovranno arrivare, studiano il Tesoro e il commissario alla spending review Yoram Gutgeld, dalla… sanità.

Ma guai a parlare di tagli, trattasi di recupero di risorse sottratte agli sprechi. Sono otto anni che se ne parla e il capitolo di spesa destinato alla salute nel frattempo è dimagrito di 17,5 miliardi. Michele di Branco sul Messaggero spiega le intenzioni del Tesoro alle prese con una manovra dove, per prima cosa deve scongiurare il rischio che scatti la tagliola clausola di salvaguardia sull’aumento dell’Iva non si dovessero risparmiare come previsto 16,8 miliardi.

Gli enti del Servizio sanitario nazionale dovranno rinegoziare i contratti in essere per ridurre i prezzi del 5% rispetto agli accordi attuali. Inoltre, con l’obiettivo di disboscare le prestazioni non necessarie, entro la fine dell’anno il ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin farà un elenco descrivendo le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Il che vuol dire che tutte le prestazioni escluse da quella lista saranno totalmente a carico del cittadino.

E per rendere più stringente la svolta, il medico pagherà di tasca propria l’ingiustificata e gratuita erogazione della prestazione. La scure della Spending review sanitaria si abbatterà anche sui ricoveri ospedalieri e sulle spese per farmaci e macchinari, con verifiche più puntuali sulla coerenza dei prezzi a base d’asta rispetto ai prezzi di riferimento definiti dall’Autorità nazionale anticorruzione. (Michele Di Branco, Il Messaggero).