Arriva al cinema “Femmine contro maschi”, il secondo episodio della ‘guerra’ dei sessi

Pubblicato il 31 Gennaio 2011 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gli uomini sono quelli che giocano e le donne quelle che ostinatamente li vogliono cambiare. Ma i due mondi restano non troppo comunicanti. Anche perché  “le donne non capiscono gli uomini perché non c’é niente da capire”. Questa una delle frasi chiave di ‘Femmine contro maschi’ di Fausto Brizzi, specchio rovesciato e sequel di ‘Maschi contro femmine’ che ha incassato un anno fà poco meno di 14 milioni di euro.  A Roma, alla presentazione stampa della commedia con tanto di megacast presente è entrata l’ombra lunga del caso Ruby. Il film che sarà nelle sale dal 4 febbraio distribuito da Medusa in 600 copie (il primo era distribuito da 01) questa volta mette in campo la perfidia delle donne contro l’infantilità imperdonabile degli uomini con tre storie. Nella prima, c’è l’androloga Anna (Luciana Littizzetto) che, nella sofisticata Torino, è sposata con il benzinaio terrone Piero (Emilio Solfrizzi). Un uomo ignorante, traditore e supertifoso.

Così quando un provvidenziale incidente fa perdere a Piero la memoria, Anna ha la possibilità di resettarlo secondo il suo ideale di uomo. Così il rozzo Solfrizzi si trasforma nell’uomo perfetto. Cucina e fa i piatti, prepara il bagno alla moglie con la quale ha rapporti sessuali giornalieri. Insomma, alla fine, un vero miracolo di noia, anche per la stessa Anna. Nella seconda storia, il bidello Rocco e l’impiegato Michele (Ficarra e Picone) suonano in una cover band dei Beatles. Rocco è osteggiato in questa sua passione compulsiva dalla compagna Valeria (Francesca Inaudi), maestra nella stessa scuola, mentre Michele riesce miracolosamente a tenere all’oscuro sua moglie (Serena Autieri) di questa insana passione per i Beatles.

Nella terza storia, scendono in campo il chirurgo plastico Marcello (Claudio Bisio) e l’impiegata Paola (Nancy Brilli) una coppia divorziata da anni che finge di essere una famiglia felice solo di fronte alla mamma di lui (una straordinaria Wilma De Angelis al debutto cinematografico) ottantenne e malata di cuore. Quando all’anziana donna vengono diagnosticati pochi giorni di vita e chiede di poter vivere insieme a figlio, nuora e nipoti non possono dire no a questa richiesta sul letto di morte. ”

Alla Santanché risponderò”, dice l’esuberante Littizzetto in una conferenza stampa in cui si è parlato, anche quando non richiesto, del caso Ruby. E facendo riferimento all’insulto a lei rivolto da Daniela Santanché, sottosegretario per l’Attuazione del programma di governo, ovvero il dito medio alzato dalla parlamentare sul TG LA7 di Mentana, dice ancora: “Ma se un politico risponde a un comico in che paese siamo? Noi siamo solo dei saltimbanchi e il nostro obiettivo è far ridere”.

Tutto qui. Ma se la realtà è già ribaltata, devi fare il doppio salto mortale per far ridere e rischi di entrare nel becero”. A domanda diretta a Claudio Bisio se Berlusconi è un Peter Pan, l’attore replica secco: “Non che non lo è un Peter Pan. Ma mi sembra che le donne che vediamo in questo film siano più vere e concrete di quelle che leggiamo nei nostri giornali”. E all’incontro stampa entra anche il ‘Bunga Bunga’, sempre per voce della Littizzetto, che rivolta alla potenzialità fedifraghe di tutto il cast maschile del film sintetizza: “ditelo che lo fate tutti il bunga bunga, c’é chi fa il binga binga, chi il binga banga…ma lo fate tutti”.

Dal regista una considerazione:”Da entrambi i film, riconosco, che quelli a riuscirne sconfitti sono sempre gli uomini, eppure io ce l’ho messa tutta perche non fosse così”.