Gilet gialli, cosa resta della protesta contro le tasse di Emmanuel Macron

di Caterina Galloni
Pubblicato il 19 Giugno 2019 - 07:45| Aggiornato il 21 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

Gilet gialli, cosa resta della protesta contro le tasse di Emmanuel Macron (Foto Ansa)

ROMA – Cosa rimane dei gilet gialli? In tutta la Francia sabato scorso erano presenti solo 7.000 manifestanti, di cui 950 a Parigi, mentre verso la fine del 2018 al culmine della protesta erano 250.000, pronti a gridare la loro rabbia contro il presidente Macron e il carovita.

Le proteste hanno spesso scatenato violenze e incendi nel centro della capitale, accumulando pressioni enormi su Macron, ma il movimento si è diviso in correnti e alle elezioni del Parlamento europeo del mese scorso i candidati hanno rastrellato appena lo 0,5% dei voti.

Mentre Macron nel frattempo ha recuperato e ora sta lanciando nuove riforme, un manifestante ha dichiarato al Wall Street Journal: “Ho rimesso il mio gilet giallo nel vano portaoggetti dell’automobile”.

Il movimento era nato sull’onda di una protesta contro l’aumento della tassa sulla benzina ma rapidamente si era trasformato in un più ampio assalto a Macron, criticato per essere fuori dal mondo e “presidente dei ricchi”. 

Nel corso di proteste particolarmente violente a novembre e dicembre, i gilet gialli mentre chiedevano le dimissioni del presidente avevano incendiato le auto e coperto l’Arco di Trionfo di graffiti. Da allora hanno organizzato le manifestazioni ogni sabato ma il numero dei partecipanti, dopo la fine del 2018, ha iniziato ad assottigliarsi. 

E nell’ultima protesta, rispetto al picco dello scorso anno, c’è stato un calo di presenze di oltre il 95%. Ad allontanare i francesi dal movimento sono state le violenze, la divisione in correnti e gruppi interni ognuno dei quali con a capo un leader diverso e diversamente politicizzato, tra l’estrema destra e l’estrema sinistra

Ci sono stati insulti antisemiti e maltrattamenti come nel caso del filosofo Alain Finkielkraut. All’inizio dell’anno, infine, la disoccupazione francese è scesa al livello più basso dal 2009, il che ha consentito a Macron di rivendicare il merito della ripresa economica. (Fonte: Daily Mail)