Guerra Ucraina, missili su Kiev durante incontro Zelensky-Guterres. Usa: “Russi via da Mariupol, vanno verso Zaporizhia”

Guerra in Ucraina, che sta succedendo. Missili su Kiev durante l'incontro tra Zelensky e Guterres, il segretario dell'Onu. Gli Usa intanto dichiarano: "Russi stanno andando via da Mariupol malgrado non l'abbiano conquistata del tutto. Si dirigono vanno verso Zaporizhia".

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Aprile 2022 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA
Mariupol, foto Ansa

Mariupol devastata dalla guerra (foto Ansa)

Guerra in Ucraina, un numero imprecisato di forze russe si starebbe spostando da Mariupol verso nord-ovest, anche se i combattimenti nella città portuale ucraina continuano. I russi si starebbero dirigendo verso il nord-ovest del Paese in direzione di  Zaporizhia.  

E mentre i russi sembrano abbandonare (senza averla conquistata del tutto), la città simbolo dell’invasione russa in Ucraina, il sindaco di Kiev Vitalij Klitschko ha dichiarato nella serata di giovedì 28 aprile che alcuni missili russi sono caduti su Kiev nel distretto centrale di Shevchenko. Il lancio è avvenuto mentre in città era in corso l’incontro tra Zelensky e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “Il nemico ha bombardato Kiev in serata” ha detto il sindaco della capitale dell’Ucraina. “Due missili hanno colpito l’area di Shevchenko. Tutti i servizi sono sul posto”.

Ad essere colpita da missili russi è anche la città Odessa

Soldati russi lasciano Mariupol senza averla conquistata, per il Pentagono “vanno verso Zaporizhia”

I russi si starebbero dirigendo verso il nord-ovest del Paese in direzione di Zaporizhia. A renderlo noto è un alto funzionario della difesa statunitense. L’uomo ha voluto mantenere l’anonimato. Alla sua dichiarazione si è aggiunta quella di un funzionario della Difesa Usa.  Durante un brefing con la stampa, il funzionario ha spiegato che le truppe russe starebbero “lasciando la città di Mariupol nonostante non l’abbiano ancora conquistata”. Secondo la valutazione del Pentagono, dal sud i soldati di Mosca si stanno dirigendo nel nord-ovest, verso Zaporizhia.

Sul campo di battaglia intanto, secondo quanto detto dal vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar, la notte tra mercoledì e giovedì “è stata una notte con un numero colossale di bombe al fosforo. Cinquanta attacchi aerei, razzi, colpi di artiglieria, e tutto ciò che un barbaro può usare contro l’umanità”. 

“Sappiamo che finché resiste il presidio di Mariupol la situazione sulla linea del fronte migliora. Il nemico sta sprecando innumerevoli quantità di risorse qui. Allo stesso tempo i nostri soldati stanno ricevendo le armi necessarie per difenderci dall’invasione dell’orda russa“, prosegue Palamar. Il battaglione stima che durante i 64 giorni di guerra, la Russia tra perdite e compensazioni che dovrà restituire abbia già accumulato un costo di oltre 1,1 miliardi di dollari solo a Mariupol. “Chiedo alla leadership politico-militare di intraprendere un’azione decisiva per sbloccare o evacuare tutti coloro che sperano e credono nella Patria. Oggi dirò che Mariupol non è l’Ucraina, ma l’Ucraina è Mariupol”, conclude.

Guterres: “La guerra finirà quando la Russia lo vorrà. Onu impegnata per corridoi umanitari”

“La guerra non finirà con le riunioni. La guerra finirà quando la Federazione Russa deciderà di finirla e quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un accordo politico serio”. A dirlo è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che è a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo essersi riunito a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin.

“Possiamo avere tutte le riunioni, ma non è questo che farà finire la guerra”, ha sottolineato Guterres in un’intervista alla Cnn. Il segretario dell’Onu spiega che attualmente è impegnato soprattutto sul fronte degli aiuti umanitari e per aiutare l’evacuazione dei civili.

“Putin concorda in linea di principio sulla necessità” di evacuare i civili verso i territori sotto controllo di Kiev, ha aggiunto, riferendosi in particolare ai corridoi umanitari, finora falliti, per evacuare i civili bloccati nell’acciaieria Azovostal a Mariupol. Guterres ha detto che sono in corso discussioni tra funzionari Onu e il ministero della Difesa russo per mettere a punto i dettagli, e ha aggiunto che “siamo anche in contatto con il governo dell’Ucraina, per vedere se possiamo avere una situazione in cui nessuno può incolpare l’altra parte per le cose che non accadono”, come è successo finora.

“Faremo tutto il possibile” per evacuare la gente dall’acciaieria di Azovstal a Mariupol  ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres al termine dell’incontro con il presidente ucraino Volodymir Zelensky.

Mariupol, separatisti Donetsk: “Porto tornerà operativo a maggio”

Le autorità dell’autoproclamata repubblica separatista filorussa di Donetsk hanno in programma di far tornare operativo da maggio il porto di Mariupol, dando così un nuovo segnale del controllo di Mosca sulla città strategica sul mar d’Azov: “Stiamo preparando la prima consegna dal porto di Mariupol a maggio”, ha affermato il leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax, spiegando che al momento “è in corso una fase di inventario e di ripulitura”.