Isis, a Londra cecchini e agenti in incognito in periferie

di Lara Volpi
Pubblicato il 18 Novembre 2015 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA
Isis, a Londra cecchini e agenti in incognito in periferie

Agenti armati allo stadio di Wembley a Londra

LONDRA – La sicurezza britannica dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre ha il volto di una donna poliziotto completamente bardata di imbottiture antiproiettili, munizioni e armi. Il suo “burqa” è fatto di un casco, di un passamontagna, di una tuta quasi militare, di guanti imbottiti e di scarponi adatti più a un vero campo di battaglia che alle strade di Londra.

Donne e uomini poliziotto armati fino ai denti hanno fatto la loro comparsa davanti allo stadio di Wembley, dove martedì sera si è tenuta l’amichevole Inghilterra-Francia. I cecchini hanno mostrato per l’occasione dei fucili semiautomatici SIG 516, leggerissimi.

La tensione era palpabile da ore, figurarsi dopo che l’altra amichevole della serata, Germania-Olanda, è stata annullata all’ultimo minuto per la “concreta minaccia di una bomba”. Così le squadre di élite di Scotland Yard con i loro camioncini blindati hanno racchiuso gli 80mila tifosi in una sorta di anello di sicurezza.

Dopo gli attentati di Parigi, Londra ha iniziato a puntare molto di più sulla sicurezza e sull’intelligence. Alcune decine di uomini delle forze speciali dell’esercito, fra cui le SAS (Spacial Air Service, il principale corpo speciale dell’esercito britannico), sono state spostate in basi di Londra e in parte infiltrati nei quartieri della capitale in cui il radicalismo islamico ha fatto più proseliti. Secondo alcuni quotidiani britannici alcuni militari si sarebbero perfino  travestiti da clochard con cani in grado di fiutare esplosivi.

Il premier David Cameron ha anche annunciato il reclutamento di 1.900 agenti in più per le forze di sicurezza e per l’intelligence, oltre al raddoppio dei finanziamenti per la sicurezza dei voli civili dopo lo schianto dell’aereo russo nel Sinai attribuito dall’intelligence di Londra sempre all’Isis. “Dobbiamo essere in allerta, ma non in allarme”, ha detto la ministra dell’Interno, Theresa May.