Grecia, barcone con 750 persone si ribalta. Era diretto in Italia, una nuova Cutro: strage di migranti

C'è chi parla di una nuova Cutro. Il riferimento è alla tragedia accaduta a Crotone tra il 25 e 26 febbraio che provocò, stando ai dati di aprile, 94 vittime.

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 14 Giugno 2023 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA
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Foto Ansa

Barcone carico di migranti si ribalta a sud del Peloponneso in Grecia. Sono al momento più di 70 i morti recuperati, e poco più di 100 i migranti recuperati. A ribaltarsi in acque internazionali, a 47 miglia nautiche da Pylos, è stato un peschereccio lungo 30 metri con almeno 750 persone a bordo. Le donne e i bambini erano ammassati in stiva.

Salpato da Tobruch, in Libia, ed era diretto in Italia. Continuano le ricerche dei dispersi e c’è chi parla di una nuova Cutro. Il riferimento è alla tragedia accaduta a Crotone tra il 25 e 26 febbraio che provocò, stando ai dati di aprile, 94 vittime. In quell’occasione ci sono state polemiche sul ruolo della Guardia costiera italiana. E in Grecia è avvenuta una delle tragedie più grandi tra quelle mai avvenute nel Mediterraneo. 

Alarm phone ha dichiarato che “da mezzanotte di ieri abbiamo perso i contatti”. Frontex lo aveva avvistato ieri. Secondo le autorità greche la nave “voleva proseguire verso l’Italia”

Barcone di migranti si ribalta in Grecia, le dichiarazioni della Guardia costiera

“La parte esterna della nave era piena di persone, sospettiamo che lo stesso valga per l’interno. Stiamo parlando di diverse persone, ma non possiamo fornire un numero esatto. Quello che hanno visto i miei colleghi quando si sono recati sul posto dimostra che la nave era sovraccarica, poiché le persone erano ammassate sul ponte. Non si può dare un numero esatto con certezza, ma certamente il numero è molto alto”. A dirlo è Nikolaos Alexiou, comandante e portavoce della Guardia costiera, citato dal sito Kathimerini. Alexiou spiega che i soccorritori continuano “a operare al largo di Pylos e continueremo a farlo anche di notte, con l’assistenza del C-130 dell’Aeronautica Militare”.

“Il peschereccio è stato avvistato a mezzogiorno di ieri da un veicolo aereo di Frontex e successivamente da due motovedette, senza richiedere assistenza”. A scriverlo è ancora la Guardia costiera greca. Nel comunicato si afferma che un elicottero e delle imbarcazioni della Guardia costiera greca si sono recate ieri sul luogo di navigazione del peschereccio, ma i “migranti hanno rifiutato qualsiasi assistenza e hanno dichiarato di voler proseguire il viaggio verso l’Italia”.

Nel comunicato, inoltre, si sottolinea che “le continue telefonate della sala operativa della Guardia costiera greca al peschereccio per fornire assistenza hanno ricevuto risposta negativa”. I soccorritori intervenuti nel naufragio dell’imbarcazione al largo di Pylos, a sud del Peloponneso, sostengono che nelle stive ci fossero donne e bambini. Lo riporta Ert, la televisione pubblica greca.

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Il luogo del naufragio

“Almeno 750 persone a bordo” 

“Secondo le dichiarazioni delle persone che si trovavano a bordo, il numero dei passeggeri era di 750.  Temiamo che purtroppo il numero dei morti salirà di molto”, ha dichiarato il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas, al sito di Kathimerini, a proposito del naufragio del peschereccio avvenuto a 47 miglia nautiche a sud-ovest di Pylos. Nikas ha poi spiegato che la Regione ha già avviato il “noleggio di camion appositi per la corretta gestione dei corpi” visto che l’ospedale di Kalamata non è attrezzato per fronteggiare l’emergenza. Il governatore ha inoltre aggiunto che nella città di Kalamata è stata allestita un’area di accoglienza per i sopravvissuti, per rispondere al fabbisogno di coperte, vestiti e cibo.

Le parole di von der Leyen

“Profondamente addolorata per la notizia del naufragio al largo delle coste greche e per i tanti morti segnalati”. Lo scrive la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo il naufragio, dicendosi “molto preoccupata per il numero di persone scomparse”. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie”, afferma.