Principe Louis: il nome del terzo royal baby è in onore dello zio di Carlo, “Dickie”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2018 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Principe Louis nome

Il Principe Carlo (a destra) con lo zio Louis Mountbatten

LONDRA – Il terzogenito di William e Kate, sarà conosciuto come Sua Altezza Reale, principe Louis di Cambridge.

I due genitori hanno annunciato il nome del terzo royal baby: il fratellino di George e Charlotte si chiama Louis Arthur Charles. Il principe Louis è il quinto nella linea ereditaria al trono.

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Ora, la domanda che tutti si fanno, è: perché i reali hanno scelto Louis come nome?

Il nome del terzo Royal Baby scelto da William e Kate è in onore a Louis Mountbatten, zio del principe Carlo, soprannominato dai suoi famigliari ed amici “Dickie”. A scriverlo è il Daily Mail.

Lord Mountbatten, ammiraglio e uomo di Stato britannico, è noto per essere stato l’ultimo viceré dell’impero anglo-indiano e il primo governatore generale dell’India indipendente. Dal 1954 al 1959 fu capo di stato maggiore della Marina britannica. Morì nel 1979 a Mullaghmore, nella baia di Sligo in Repubblica d’Irlanda, a seguito di un attentato ordito dai terroristi dell’IRA che fecero esplodere con un ordigno l’imbarcazione a bordo della quale si trovava.

Louis Mountbatten ebbe una grande influenza sul pronipote, Carlo, principe del Galles, prima sulla sua educazione e successivamente come guida e consigliere; secondo la biografia del principe scritta da Jonathan Dimbleby, i due si chiamavano amichevolmente Nonno onorario e Nipote onorario. In ogni caso, sia per il biografo di Mountbatten che per Dimbledy, i risultati di questa influenza potrebbero essere stati alterni.

A volte Mountbatten rimproverava fortemente al Principe il fatto che tendesse ad indulgere in piaceri oziosi, vedendo in questo il dilettantismo del carattere del precedente Principe di Galles, il re Edoardo VIII, in seguito duca di Windsor, che Mountbatten aveva conosciuto bene in gioventù. D’altronde egli incoraggiò anche il Principe a godere delle gioie della vita da scapolo finché poteva e in seguito lo spinse a sposare una giovane ragazza senza esperienza per assicurarsi una stabile vita coniugale.

D’altronde le qualifiche di Mountbatten per offrire i propri consigli all’erede al trono erano uniche: fu proprio lui che organizzò la visita di Giorgio VI e della regina consorte Elisabetta al Dartmouth Royal Naval College il 22 luglio 1939, avendo cura di includere nell’invito anche le giovani principesse Elisabetta e Margaret e di assegnare al nipote, il cadetto principe Filippo di Grecia, il compito di intrattenerle mentre i genitori visitavano la struttura. Fu questo il primo incontro di cui si abbia notizia dei futuri genitori di Carlo.

Alcuni mesi più tardi, gli sforzi di Lord Mountbatten rischiarono di fallire quando ricevette una lettera dalla sorella Alice, che si trovava ad Atene, che lo informava della visita del figlio Filippo e del fatto che egli avesse deciso di stabilirsi definitivamente in Grecia. Nel giro di alcuni giorni, Filippo ricevette un ordine da parte del cugino e sovrano, re Giorgio II di Grecia, di riprendere la sua carriera nella marina britannica; ordine che venne rispettato dal giovane principe, benché fosse stato impartito senza alcuna spiegazione.

Nel 1974 Mountbatten diede avvio ad uno scambio di lettere con Carlo a proposito di un possibile matrimonio con la nipote, Amanda Knatchbull. Fu proprio in questo periodo, comunque, che egli raccomandò al Principe venticinquenne di continuare con i suoi passatempi e relazioni da uomo celibe, e anzi offrì la propria casa a Carlo per i suoi affari romantici, che avrebbero potuto così essere organizzati con la minima pressione della stampa.

Carlo, rispettoso delle regole sociali, scrisse alla madre di Amanda (che era anche la sua madrina), Lady Brabourne, del suo interessamento. La risposta fu incoraggiante, ma d’altronde ella lo avvisò che secondo lei la figlia era ancora troppo giovane per essere corteggiata.

Quattro anni più tardi Mountbatten si procurò un invitò per sé e Amanda per accompagnare il principe Carlo nel suo tour dell’India, pianificato per il 1980. I loro padri però obiettarono prontamente al progetto. Il principe Filippo osservò che l’accoglienza del popolo indiano sarebbe stata più calorosa nei confronti dello zio che del nipote. Lord Brabourne, dal canto suo, ritenne invece che la grande pressione esercitata dalla stampa avrebbe allontanato i due giovani piuttosto che avvicinarli.

Venne quindi progettato che Carlo andasse in India da solo, ma Mountbatten non sopravvisse fino alla data programmata per la partenza. Quando il Principe infine fece la propria proposta ad Amanda, nel tardo 1979, le circostanze erano cambiate in modo tragico, e lei rifiutò.

Louis Mountbatten fu ucciso il 27 agosto 1979. Il 79enne andò a veleggiare con la sua barchetta di legno, la Shadow V, che era ormeggiata nel piccolo porticciolo di Mullaghmore.

L’IRA aveva precedentemente piazzato sul natante una bomba radio-controllata da 50 libbre (circa 22 chilogrammi) che venne fatta detonare prima che la barca raggiungesse la baia di Donegal. Nell’esplosione vennero uccisi anche Nicholas Knatchbull, il figlio quattordicenne della figlia maggiore di Lord Mountbatten, e Paul Maxwell, un ragazzo quindicenne del Fermanagh che lavorava come membro dell’equipaggio; la Baronessa Brabourne, l’ottantreenne suocera della figlia di Louis, venne ferita gravemente nell’incidente e morì l’indomani per le ferite riportate. Il padre e la madre di Nicholas Knatchbull, assieme al gemello Timothy, sopravvissero all’esplosione, ma vennero feriti gravemente.

Il principe Carlo prese particolarmente male la morte di Mountbatten, ricordando agli amici che le cose non sarebbero più state le stesse dopo aver perso il proprio mentore.