Russia, i lavoratori immigrati portano tubercolosi e Hiv
Cinquemila lavoratori immigrati che lavorano in Russia sono affetti da tubercolosi, malattie veneree e Hiv. La denuncia arriva da Gennady Onishchenko, capo medico sanitario.
Secondo Onishchenko la situazione è spaventosa. Solo nel corso di questo anno, in Russia sono state individuate diverse migliaia di pazienti tra i lavoratori che arrivano da fuori.
Tra di loro ci sono molti che soffrono di tubercolosi (1978), mentre 2405 soffrono di infezioni trasmesse sessualmente. I malati di Aids sono 918.
«La migrazione dall’Asia è una delle cause principali dell’epidemia di Hiv nell’Europa orientale e centrale – ha spiegato il medico – e contribuisce in modo significativo alla diffusione dell’Hiv nei paesi della Csi».
Onishchenko ha anche citato i dati sul numero dei migranti che arrivano nel suo Paese per lavorare. Il loro numero totale è di circa 10 milioni l’anno. Un milione e mezzo circa vengono dall’Ucraina, mentre centinaia di migliaia arrivano dalla Moldavia, dal Tagikistan e dal Kirghizistan.
Le malattie sono aggravate dalla condizione di illegalità in cui arrivano in Russia questi lavoratori, che dunque non hanno diritto all’assistenza medica.