Andrea Loris Stival, giallo telecamere. E nel paese nessuno parla

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2014 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Loris Stival

Andrea Loris Stival

RAGUSA – Nessuno parla, nessuno sa niente. E per il terzo giorno consecutivo gli investigatori sono dovuti andare in tv ad esortare la popolazione di Santa Croce Camerina a collaborare sul caso di Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto in un canalone del piccolo comune in provincia di Ragusa.

“Chiediamo aiuto alla popolazione – ha detto il capo della Mobile, Nino Ciavola – perché acquisisca e ci faccia avere ogni immagine ripresa da telecamere di cittadini, enti pubblici, privati, per noi fondamentali per cristallizzare quei momenti, prima che vengano sovrascritte”. E intanto le lancette corrono: “Statisticamente parlando – spiegava ieri il procuratore Carmelo Petralia – per questo genere di delitti il tempo d’individuazione dell’autore va dalle 72 alle 96 ore, dopo di che il tempo si dilata in modo consistente. Se si arriva all’individuazione di un elemento indiziario sufficientemente grave in questo termine di 3-4 giorni, c’è la possibilità di dire che il caso è risolto. Altrimenti…”

In paese la gente non vuole collaborare, non parla, forse anche spaventata dopo quello che è successo al cacciatore, all’uomo che ha trovato il corpo di Loris e che ora si trova indagato: “Ma io non credo che il mio sia un paese omertoso – dice il sindaco, Franca Iurato – se in pochi parlano è perché non hanno visto nulla e non sanno cosa dire. Faccio mio l’invito delle forze dell’ordine, chi ha visto parli, se ritiene lo dica a me è sarò io a riferirlo”. Martedì è stata una giornata tesa tra gli abitanti di Santa Croce Camerina e i giornalisti. Prima il nervosismo tra i parenti della famiglia Stival e la troupe di Mediaset che stazionava davanti la loro abitazione, poi un vaso e un barattolo di conserva lanciati nel vuoto dai balconi.

In serata poi, a sorpresa, la madre di Loris è stata interrogata. Per i carabinieri esistono delle incongruenze fra il suo racconto e le immagini delle telecamere sparse per Santa Croce Camerina. Lei ha detto di aver accompagnato a scuola, sabato mattina, Andrea e il suo fratellino di 4 anni. Ma nelle immagini delle 40 telecamere piazzate ovunque Andrea non appare mai, il fratellino e la madre sì. E poi ci sono quelle mutandine ritrovate davanti scuola.  Le mutandine sono quelle del figlio o no? Riconosce o no quella scritta, “Cool skater boy” e il disegnino di un cucciolo di lupo? Come scrive poi Francesco Grignetti della Stampa: “Lunedì le mutandine lì non c’erano di sicuro, sembra la trama di un telefilm, con l’assassino che sfida gli investigatori”.

Intanto continua il lavoro degli investigatori per setacciare tutti i filmati: una montagna di materiale da visionare, calcolati in 4 Terabyte, pari a 1000 ore. E oltretutto sono filmati molto diversi per qualità. In paese ci sono almeno 40 telecamere.

(foto Ansa)