Brescia, i genitori non pagano la retta e i bambini vengono cacciati dalla mensa

Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA

I bambini le cui famiglie non pagano la mensa scolastica all’ora di pranzo devono uscire. Dopo il caso di Montecchio Maggiore, nel vicentino è una scuola elementare del comune di Adro, in provincia di Brescia, anche questo a guida leghista, a non tollerare il mancato pagamento delle rette del refettorio.

Impedire l’accesso alla mensa, è la scelta del comune bresciano, che ha deciso di precludere ai bambini l’intero servizio mensa. Una decisione ancora più radicale rispetto a quella del Veneto, dove la giunta ha fornito almeno un panino con l’acqua.

Il provvedimento dell’istituto omnicomprensivo (asilo, elementari e medie) del paese, che ha applicato l’ultimatum a una quarantina di genitori morosi, al momento risulta sospeso fino a venerdì prossimo. Anche se non revocato. Una decisione che secondo molti sembrerebbe anche non rispettare l’obbligo di frequenza del tempo mensa previsto dall’art. 1 della legge n. 176 del 2007.

Molti genitori, stranieri e non, hanno lamentato i costi del servizio refettorio. “Il pagamento della mensa – ha spiegato una mamma musulmana che ha due figli nell’istituto – è di oltre 50 euro al mese: per noi è una cifra altissima”.

Crisi dilagante e  “tolleranza zero”, infatti, fanno sì che l’esclusione dei bambini dalla mensa coinvolga non soltanto figli iscritti alla scuola dell’obbligo di origine straniera, ma anche appartenenti a famiglie italiane in difficoltà. In una lettera inviata al sindaco leghista di Adro, Oscar Lancini, e al dirigente scolastico dell’istituto, la mamma di una bambina esclusa sostiene di aver “pagato le rette di febbraio e marzo con un leggero ritardo. Quand’anche il Comune fosse sull’orlo della bancarotta – continua la signora – mi sarei aspettata più attenzione, prudenza e rispetto prima di umiliare una bambina di 10 anni davanti ai suoi insegnanti e ai suoi compagni”.

“È stata la rivolta degli italiani”. Con queste parole il sindaco leghista di Adro Oscar Lancini, ha spiegato in serata perché si è arrivati a non tollerare più la morosità nel pagamento delle rette della mensa, gestita da un’associazione di genitori. “Mi chiedevano – continua – perché dobbiamo essere solo noi italiani a pagare la mensa? La crisi esiste per tutti”.

Il sindaco ha quindi dato la disponibilità ad “utilizzare auto dei servizi sociali del comune alle famiglie che non vogliono lasciare i bambini a scuola durante l’orario del pranzo”. Una soluzione da trovare al più presto, ha detto il preside dell’istituto, Gianluigi Cadei, altrimenti i bambini entreranno a mensa normalmente come hanno fatto oggi. Senza sapere di essere stati tagliati fuori.