Caserta: undici ordinanze di custodia cautelare in carcere. Colpito il clan dei Casalesi

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 08:51 OLTRE 6 MESI FA

L'arresto di Francesco Schiavone

La Squadra Mobile di Caserta sta eseguendo 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli esponenti del clan dei Casalesi. Il capo storico della cosca è Francesco Schiavone, detto “Sandokan”. L’operazione arriva dopo il fermo di polizia giudiziaria, disposto alcuni giorni fa dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di altri 9 esponenti dello stesso gruppo. È il seguito delle indagini condotte dalla polizia, dopo il sequestro del “libro mastro” contenente la contabilità dell’organizzazione camorristica. All’interno c’era l’elenco degli “associati”, ai quali venivano riconosciuti compensi mensili, e le vittime del “pizzo”. L’attività investigativa e i riscontri al contenuto della documentazione sequestrata avevano già condotto, nel settembre del 2008, all’arresto da parte della squadra mobile di Caserta di 107 affiliati al clan, tra i quali Giuseppina Nappa, moglie di Francesco Schiavone. Le ulteriori indagini – hanno spiegato in una nota gli investigatori – hanno ora portato all’individuazione di altri capi e gregari del gruppo, dei quali è stato delineato il ruolo nelle varie aree di influenza del clan. Destinatari dei provvedimenti in corso di esecuzione sono i capi zona e gli incaricati della raccolta dei proventi delle estorsioni e della distribuzione degli ‘stipendi’ agli affiliati e alle famiglie dei detenuti.

Anche una donna, Maria Giuseppa Cantiello, 42 anni, di Casal di Principe, è una delle destinatarie delle 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Napoli. La donna, che è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, è la moglie di Pasquale Apicella, soprannominato “o bellomm”, ritenuto elemento di vertice del gruppo Schiavone, in carcere dal 1997 e condannato con sentenza definitiva nell’ambito del processo “Spartacus”. Apicella, prima affiliato al gruppo guidato da Francesco Bidognetti, è transitato successivamente nella fazione capeggiata da Francesco Schiavone. Dalle indagini dei carabinieri di Casal di Principe Maria Giuseppa Cantiello, è risultata organica all’organizzazione, e percepiva dal clan lo stipendio mensile riconosciuto agli affiliati o ai familiari dei detenuti.