ROMA – Lo spettro di Charlie Hebdo e della strage del terrorismo spaventa Roma. La sicurezza, dopo l’attentato terroristico a Parigi, è stata rinforzata nella Capitale. L’intelligenze americana ha segnalato Roma tra i possibili obiettivi dell’Isis e le autorità non hanno perso tempo.
Da Colosseo e piazza Navona fino al Vaticano, alla Sinagoga e al quartiere ebraico tutto la sicurezza è stata rinforzata: nessun obiettivo sensibile deve essere lasciato scoperto.
Il prefetto di Roma, dopo la Riunione di Coordinamento delle Forze di Polizia per predisporre, ha spiegato in una nota che
“in relazione all’attuale scenario internazionale, una rivisitazione dei dispositivi di sicurezza a tutela degli obiettivi maggiormente sensibili”.
E ha aggiunto:
“In particolare sono state rivalutate le misure già varate immediatamente dopo l’attentato di Parigi, ed è stata considerata la necessità, ad integrazione dei servizi già svolti, di attuare ulteriori particolari dispositivi di vigilanza fissa ed in forma dinamica a protezione degli obiettivi e dei siti ritenuti più esposti. Tutte le Forze di Polizia hanno assicurato, nell’attuazione dei servizi, il massimo impegno con le risorse disponibili ma è stata altresì considerata l’opportunità di ricorrere ad ulteriori aliquote di personale per rinforzare la cornice di sicurezza urbana”.
Le zone sensibili dove il rafforzamento è stato disposto sono Colosseo, San Pietro, Castel Sant’Angelo, Vaticano, piazza Navona, Sinagoga e tutto il quartiere ebraico. A essere sorvegliati da “particolari dispositivi di vigilanza” di carabinieri, polizia e guardia di finanza anche il Pantheon, i Fori Imperiali, piazza Venezia e piazza Farnese.