Classi jolly, quando mancano spazi o professori: per studenti “in eccesso”, a rotazione
Pubblicato il 16 Settembre 2020 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA
Primi giorni di scuola, grandi speranze e grandi incognite: di sicuro non difettano di creatività i presidi per consentire una regolarità alle lezioni spesso impossibile.
Per esempio con l’istituzione di classi jolly quando non si può far fronte alla mancanza di spazi o alla penuria di insegnanti. Rispettando protocolli e regolamenti, non c’è posto per tutti nella stessa classe.
Classi jolly, i casi di medie e elementari a Pordenone e Torino
Succede a Pordenone alla scuola media Lozer, o alle elementari Antonelli di via Vezzolano a Torino.
Vengono prelevati 4 o 5 bambini per ogni seconda, terza e quarta, “in eccesso” rispetto alla disponibilità di spazi e insegnanti, e li si fornisce di una classe per loro.
Dove, a turno, faranno lezioni a distanza, diciamo così, ridotta. Dotati di pc con webcam e cuffie si sintonizzano con la classe “madre” di riferimento.
Poche le polemiche e le contestazioni. Non è ben chiaro quale sia il criterio che confina i ragazzi in eccesso nelle classi jolly, ma i genitori temono di più un’altra riduzione.
Quella dell’ora di lezione, scivolata a 45 minuti. Da parte della scuola sembra ragionevole comprendere che i ragazzini, costretti a star fermi in spazi risicati, si arrendono a una soglia di attenzione più bassa.
Solo che con le ore ridotte si riduce anche il tempo scolastico: se finiscono alle 12 e un quarto, chi li aspetta o accoglie a casa?
Le ore perse di lezione a scuola verranno recuperate a casa, il pomeriggio, tramite didattica a distanza. (fonti Il Gazzettino, La Stampa)