Covid, nel Lazio +11.529 positivi: è il dato più alto da febbraio. +50% in una settimana

Gli ultimi dati sui contagi fanno preoccupare. Emblematica la situazione nel Lazio dove oggi si sono registrati +11.529 positivi. E' il dato più alto da febbraio. +50% in una settimana.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2022 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Covid, nel Lazio +11.529 positivi: è il dato più alto da febbraio. +50% in una settimana

Covid, nel Lazio +11.529 positivi: è il dato più alto da febbraio. +50% in una settimana (foto Ansa)

Nel Lazio su 5.500 tamponi molecolari e 35.939 tamponi antigenici per un totale di 41.439 tamponi, si registrano 11.529 nuovi casi positivi (+3.773), sono 9 i decessi (+4), 614 i ricoverati (-12), 55 le terapie intensive (+1) e +4.943 i guariti. Il dato dei contagi è il più alto dal 4 febbraio e si è registrato un aumento in una settimana del +50%.

L’incidenza sale a 853 per 100 mila abitanti mentre la scorsa settimana era di 566. Il valore Rt è in rialzo a 1.23 mentre il rapporto tra positivi e tamponi è al 27,8%. I casi a Roma città sono a quota 7.176.

Fiaso: gli ospedali valutano la riapertura dei reparti Covid

Gli ospedali stanno valutando la riapertura dei reparti Covid alla luce dell’andamento dei casi di contagio e di ricovero delle ultime settimane e in attesa di vedere i dati dei prossimi 10/15 giorni. Lo spiega il presidente della Fiaso (la federazione degli ospedali italiani) Giovanni Migliore che conferma l’aumento dei ricoveri per Covid con sindromi respiratorie e polmonari (+ 34,5%), mentre i ricoverati con Covid, (che arrivano in ospedale per altri motivi e vengono trovati positivi), salgono del 10%. “Praticamente tutti i reparti erano stati riconvertiti ma lo schema organizzativo prevede la possibilità di riaperture veloci”.

Le parole del presidente di Fiaso

“Credo sara’ indispensabile riaprire i reparti covid nei prossimi 10-15 giorni” ha aggiunto Migliore. I reparti Covid, spiega, erano stati praticamente tutti riconvertiti in aree multidisciplinari e i pazienti con il Covid vengono trattati in modelli assistenziali differenti: a bolla, cioe’ un isolamento di coorte in reparti non dedicati, e in grandi con aree multidisciplinari con pazienti positivi trattati dagli specialisti di area separate. “Ora i dati raccolti mostrano un’inversione di tendenza con pazienti che hanno bisogno di assistenza respiratoria. Fino ad ora non abbiamo avuto un incremento nelle terapie intensive ma ci aspettiamo un aumento delle ospedalizzazioni nei prossimi 15 giorni nelle aree intensive e semintensive. Oggi i 15 posti Covid all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII a Bari sono tutti occupati”, ha concluso.