Ermes Mattielli morto: condannato perché sparò ai ladri

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2015 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA
Ermes Mattielli morto: condannato perché sparò ai ladri

Ermes Mattielli morto: condannato perché sparò ai ladri

VICENZA – E’ morto Ermes Mattielli, il rigattiere di 62 anni che sparò a due rom che si erano introdotti nella sua proprietà. L’uomo era stato recentemente condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per tentato omicidio e al risarcimento di 135mila euro ai due ladri (condannati).

Mercoledì Mattielli è stato colto da un attacco di cuore, probabilmente dovuto allo stress delle ultime settimane, in cui era finito sotto i riflettori e spesso ospite di trasmissioni televisive. Soccorso e trasportato all’ospedale di Sant’Orso, in provincia di Vicenza, non sembrava in pericolo di vita. Giovedì le sue condizioni hanno cominciato ad aggravarsi e alla fine non ce l’ha fatta.

La vicenda che lo ha reso protagonista delle pagine di cronaca risale al 13 giugno 2006, quando due nomadi si introdussero nel suo deposito di ferri vecchi a Scalini di Arsiero, in provincia di Vicenza, per rubare dei cavi di rame. Mattielli che impugnava una pistola calibro 9 che si era portato da casa, scaricò tutti i proiettili, quattordici colpi, a distanza ravvicinata.

A distanza di sei anni, il 4 luglio 2012, era stato condannato per lesioni colpose ad un anno, pena sospesa, condizionata al pagamento di una provvisionale di 120mila euro ai nomadi. Sentenza annullata poi dalla Corte d’Appello di Venezia, che aveva accolto i motivi del procuratore generale Pietro Calogero, del procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri e dell’avvocato di parte civile, secondo cui gli spari non furono un errore di valutazione nell’esercizio di legittima difesa, ma un tentativo di uccidere. Si è quindi arrivati allo scorso 8 ottobre, quando Mattielli è tornato in tribunale per rispondere di duplice omicidio ed è stato condannato.

Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, lo saluta così:

“Ermes Mattielli era una persona perbene, che ha avuto il solo torto di difendersi da 2 delinquenti che lo stavano derubando. Lo Stato che avrebbe avuto il dovere di difenderlo l’ha condannato a 5 anni di carcere. Oggi muore di infarto ed è evidente a chiunque quanto la sofferenza e il dolore possa aver inciso. L’Italia migliore è indignata e sconvolta, da oggi la nostra battaglia per cacciare Renzi ha un motivo in più!”