Il disastro di Suviana, sub ancora al lavoro nell’acqua nera. Cortei, polemiche e inchieste

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 12 Aprile 2024 - 11:34
suviana

Foto Ansa

Ultime dalla centrale idroelettrica del lago di Suviana tra soccorsi, cortei, polemiche, annuncio di inchieste e la difesa di Enel Green Power (“anche noi siamo parte lesa”). Partita la caccia alle responsabilità. Vediamo i punti salienti dopo il disastro di martedì scorso nella centrale-trappola

I SOCCORSI – Sono stati immediati ed eroici. Sub immersi nell’acqua nera anche con droni acquatici. Visibilità zero. Impiegati oltre 100 vigili del fuoco per rintracciare i tecnici travolti dal crollo del solaio dopo lo scoppio che ha causato 8 morti e vari feriti. Il livello idrico aveva raggiunto il metro di altezza al piano -8 mettendo in pericolo gli stessi soccorritori. La centrale sottoterra è alta 54 metri ed è stata costruita nel 1975 dunque ha bisogno di continua manutenzione.

CORTEI A BOLOGNA – Circa 2.000 persone sono scese in piazza a Bologna dopo la strage di Suviana con cartelli inequivocabili. Su tutti “adesso basta“. Ripetuto come un mantra il messaggio: “La sicurezza sul lavoro è un diritto per tutti“. Ma CISL e CGIL si sono spaccate. Duro Landini con Sbarra: ”Perché avete deciso di non scioperare?”. Replica a muso duro di Luigi Sbarra: ”Forse Maurizio si è distratto. Mercoledì la CISL ha proclamato 4 ore di sciopero nazionale nel gruppo Enel”.

L’INCHIESTA SUL DISASTRO – Partita la caccia alle responsabilità. Il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, ha previsto accertamenti sul rispetto delle norme di sicurezza. Subappalti sotto la lente del pm che ha varato una task force per “fare luce su tutte le ditte”. Inchiesta avviata per disastro colposo e omicidio colposo.

LA DIFESA DI ENEL GREEN POWER – Si è già fatto sentire l’amministratore delegato Salvatore Bernabei. Due per ora i punti di difesa. Nella centrale non c’erano problemi di sicurezza e i lavori sono stati affidati a ditte di primissima affidabilità. Nessun subappalto. 

TROPPI MORTI SUL LAVORO – Troppi i morti per i troppi incidenti mortali sul posto di lavoro. Bel 1.041 nel 2023. In aumento anche le malattie professionali. Pd all’attacco. Nel primo biennio 2024 si sono registrati 119 morti sul lavoro, 19% in più dell’anno scorso. Inaccettabile. Urgono controlli: il 70% delle  centrali italiane è vecchio.