Milano, parroco disse: “L’omosessualità è una malattia”. Irruzione in chiesa

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “L’omosessualità è una malattia e va curata col sostegno di uno psicologo”. Le parole sono quelle di padre Alberto, parroco della chiesa di San Giuseppe Calasanzio, a Milano. Un’esternazione che non è affatto andata giù a un gruppo di no global che dopo aver accusato il parroco di omofobia hanno fatto irruzione domenica, verso mezzogiorno, nella chiesa.

Il blitz è avvenuto durante la messa officiata dal vescovo ausiliario Marco Ferrari, il parroco padre Alberto e don Vittorio De Paoli, per l’ultima giornata di esposizione dell’immagine della Madonna pellegrina di Fatima. Gli autonomi hanno sfoggiato lo striscione “Padre Alberto, curati tu” e urlato “fuori i preti” e “chiudete le chiese”.

“Il vescovo ha smesso di celebrare la messa, un giovanissimo parrocchiano è svenuto per la paura – racconta ora don Vittorio – poi i fedeli hanno reagito, sono volati insulti e qualche spintone. I ragazzi, una ventina circa, sono usciti e qualche parrocchiano ha urlato che si sentivano forti perché Giuliano Pisapia aveva vinto le elezioni”. Ricevendo come risposta “Pisapia ha liberato Milano, presto ne vedrete delle belle”. Quindi la fuga. Il neo sindaco di Milano ha poi condannato l’episodio.