Milano, “tassisti abusivi con Uber”. Anche Lupi e Maroni contro la app

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 20:21 OLTRE 6 MESI FA
Milano, "tassisti abusivi con Uber". Anche Lupi e Maroni contro la app

Foto Ansa

MILANO – Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni si schierano con i tassisti milanesi, da giorni in rivolta conto Uberpop, l’applicazione che consente a chiunque abbia dei requisiti minimi (fedina penale pulita, auto di proprietà, patente da più di tre anni) di diventare una sorta di “autista fai da te”“Qualsiasi app o innovazione che eroghi un servizio pubblico non autorizzato compie un esercizio abusivo della professione: non è permesso e non si può fare, che si chiami Uber o in qualsiasi altro modo”, ha detto Lupi. 

Lupi ha spiegato che il servizio pubblico non in linea può essere erogato unicamente dai taxi. In sostanza al termine dell’incontro con i tassisti, con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, il ministro ha sostanzialmente dato il via libera alla società Uber sulla quale però verranno fatte “verifiche perché si tratti di un servizio che rispetti la legge” mentre viene considerato illegale Uberpop, cioè il servizio che consente a qualsiasi privato cittadino di potersi di fatto sostituire ai taxi: “Chi eroga questo servizio – ha precisato Lupi – compie un esercizio abusivo della professione. Ognuno se ne deve assumere la responsabilità”.

Ma il ministro ne ha anche per i tassisti: “Non possiamo accettare che sia tollerata l’interruzione del pubblico servizio. Ci possono essere tutte le ragioni del mondo ma questo è inaccettabile, non si può interrompere il servizio pubblico. Chiediamo perciò l’immediata sospensione degli scioperi – prosegue il ministro – e il ritorno a un dialogo corretto”. 

Anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha partecipato all’incontro, spiegando: “La normativa vigente non consente l’uso dell’app Uberpop. Così come è formulata Uberpop è un esercizio abusivo della professione, se viene riconosciuta questa violazione è chiaro che si tratta di un servizio illegale”.