Natale, canti in arabo a scuola elementare: “Salam ti amerò”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2015 - 14:48 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

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BOLOGNA – “Salam o mia città, Salam o mia realtà, Salam io ti amerò, Salam ritornerò”. Alcuni genitori della scuola elementare Collodi a Modena protestano per la decisione di far intonare agli studenti, durante la fiaccolata organizzata come ogni anno al parco XXII aprile, una canzone che contiene alcune strofe in arabo: “Una stella a Betlemme”, testo cantato da un bimbo palestinese allo Zecchino D’Oro.

“Mia figlia viene obbligata a pronunciare parole in arabo e non la trovo una cosa giusta – afferma uno dei genitori perplessi per la decisione –, a casa mi ha fatto ascoltare la canzone e non vi è nulla che faccia riferimento al Natale. Non dico che sia giusto strumentalizzare; ma dov’è finito il ‘Tu scendi dalle stelle?. La strofa interamente in arabo la cantano solo i bimbi stranieri, i nostri figli cantano solo alcune frasi, ma a me non va bene comunque. Non sono razzista ma ho visto che davanti alle mie titubanze sono stato etichettato da altri genitori come tale. Semplicemente non mi piace sentire mia figlia cantare parole in arabo o sentirla pronunciare Salam. Per me di normale c’è molto poco, stiamo uscendo dai canoni. Per non parlare dell’ora di musica – commenta ancora il papà – io da piccolo suonavo il flauto, mia figlia oggi suona il bongo o altri tipici strumenti afro. C’è chi mi ha detto che non vi è alcuna differenza tra questa canzone e quelle in inglese, ma mi pare assurdo paragonarle. Non concepisco che in un ambiente natalizio venga ufficializzata una melodia araba”.

La vice preside, Beatrice Marongiu, spiega che la stessa canzone è stata intonata anche lo scorso anno: “L’iniziativa rientra nelle diverse manifestazioni anti degrado organizzate al parco 22 aprile e, ovviamente, in concomitanza con le feste natalizie. Quello di cui abbiamo bisogno tutti è la pace e la canzone rappresenta proprio la richiesta di pace di un bambino palestinese. Se vogliamo essere precisi – sottolinea la vice preside – Gesù è nato in Palestina, era arabo. Quindi questa è una polemica sterile in un momento in cui si dovrebbe chiedere la pace dopo i terribili attentati”.