ROMA – “Gli occhiali 3D fanno male agli occhi, sono costruiti con materiali di ignota provenienza, senza marchio Ce e non sterilizzati dopo l’uso”. Gli occhialini con una lente blu e una rossa, distribuiti nei cinema, finiscono sotto accusa e nel mirino Procura di Roma dopo una denuncia del Codacons. L’oggetto delle indagini sarebbe un’azienda produttrice giapponese, ma “non si tratta della Sony”. Al momento il fascicolo, scrive Repubblica, è stato aperto senza ipotesi di reato.
La denuncia del Codacons parte dalla storia di una bimba di 3 anni di Milano che ha riportato una gravissima infezione ad un occhio dopo aver usato gli occhiali 3D in un cinema. Scrive Repubblica:
“Emblematico il caso di una bimba di 3 anni di Milano che dopo aver assistito, nel 2010, alla proiezione pomeridiana di un cartone animato indossando appunto gli occhiali, «riportò una fortissima infiammazione all’occhio sinistro». La sera il suo occhio iniziò a gonfiarsi e la mattina dopo «aveva assunto le dimensioni di una noce».
I genitori, racconta il Codacons, hanno allora portato la bimba al pronto soccorso dove i medici le hanno riscontrato «un’infiammazione acuta» e somministrato una pomata cortisonica, escludendo la presenza di ecchimosi e lesioni da colpo. All’epoca l’associazione dei consumatori denunciò per la prima volta il potenziale pericolo degli occhiali per la visione in 3D”.
Gli occhiali sono privi di marcatura che ne garantisce l’origine e la qualità dei materiali, non vengono sterilizzati nonostante siano usati almeno 3 volte al giorno. Per questo la Codacons ha denunciato la situazione e chiesto alla Procura il sequestro preventivo degli occhiali 3D.